Purtroppo non è più una novità ciò che sta accadendo, in tema autotrasporto, ai valichi di frontiera di mezza Europa: dopo la reintroduzione dei controlli alle frontiere, infatti, le difficoltà di transito ed i rallentamenti nello scambio delle merci si stanno acuendo in modo preoccupante. Una scelta, quella di alcuni Paesi membri dell’Ue che si spiega con l’obiettivo di preservare i confini ed i territori di appartenenza, ma che non tiene minimamente conto dei disagi causati non solo all’autotrasporto in senso stretto, ma a tutte le realtà produttive e alle aziende che fondano sui mercati esteri i loro business. Una situazione che deve trovare una soluzione in tempi brevi, prima di toccare il fondo: per questa ragione Confartigianato Trasporti, seriamente preoccupata per ciò che sta succedendo sulle strade dell’UE, sta costantemente portando all’attenzione dei governi e degli addetti ai lavori la gravità del problema che, troppo spesso, sembra volutamente passare inosservato agli occhi di chi deve prendere decisioni cruciali in questo ambito.

Il grido di Confartigianato Trasporti arriva a Bruxelles

Come accennato, la situazione attuale che vivono i trasporti merci all’interno del cuore dell’Europa è molto preoccupante, ma qualcosa sembra stia cambiando. Gli sforzi di Confartigianato Trasporti, che in numerose sedi ha sottolineato le conseguenze di questi asfissianti controlli su tutta la catena del valore del mercato, pare stiano dando i primi frutti. A confermarlo sono le decisioni prese all’interno dell’ultimo consiglio dell’UETR, l’organizzazione che rappresenta in Europa le associazioni delle piccole e medie imprese di autotrasporto, andato in scena qualche giorno fa. Al termine della seduta, infatti, l’UETR ha stabilito che verrà scritta una comunicazione ufficiale direttamente al Presidente della Commissione Europea Juncker, con l’intento di dare assoluta priorità di gestione al tema dei controlli alle frontiere nell’area Schengen.

L’UETR suggerisce una soluzione

L’apertura di corsie separate e preferenziali potrebbe risolvere, in tempi brevissimi, l’annoso problema che sta creando notevoli tempi di attesa per il trasporto delle merci via strada e conseguenti danni economici alle imprese di autotrasporto. Questa è la principale idea di UETR che, nel frattempo, sta valutando anche altre soluzioni alternative da presentare sul tavolo dell’Unione Europea. Ma non è tutto: parallelamente, l’organismo che racchiude le principali associazioni dell’autotrasporto, ha tenuto a sottolineare come la mancata applicazione dei principi fondamentali europei come la libera circolazione può seriamente mettere a rischio l’intera ragion d’essere dell’Unione stessa, con conseguenze ancora più gravi per tutti i Paesi membri. Un monito da non sottovalutare.

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