Puntuale come ogni mese, anche in questo settembre il Ministero dei Trasporti ha pubblicato i dati relativi al prezzo del gasolio di agosto, utili ai fini del calcolo dei costi d’esercizio per coloro che svolgeranno, fino al 30 settembre, servizi di autotrasporto in conto terzi. Rispetto a quanto rilevato 30 giorni fa, gli scostamenti sono tuttavia minimi. I nuovi valori per calcolare gli importi relativi all’esercizio delle attività di trasporti stradali variano, infatti, solo di pochi euro. Per entrambi i valori è così: come di consueto, infatti, il MIT ha fornito 2 cifre per effettuare i conteggi. Una relativa agli autotrasporti che vengono svolti utilizzando mezzi e veicoli con massa complessiva fino a 7,5 tonnellate. In questi casi, le imprese beneficiano esclusivamente della detrazione dell’Iva, ma non della cosiddetta riduzione compensata dell’accisa. Per tale ragione, il valore da utilizzare per calcolare i costi di esercizio deve essere necessariamente diverso dalla seconda categoria, ovvero i trasporti svolti con veicoli con massa superiore a 7,5 tonnellate. In questo caso, l’unica limitazione è data dal fatto che i motori utilizzati dai veicoli siano Euro 3 o superiori.

Il dettaglio dei prezzi per la stima dei valori

Entriamo nel dettaglio dei numeri: il prezzo mensile del carburante fotografato ad agosto è pari a 1.288,19 euro ogni 1.000 litri acquistati. Ciò significa che, il valore di riferimento del costo al consumo per litro da utilizzare al fine dei calcoli è pari a 1,28819 euro. Bisogna ricordare, tuttavia, che da questo importo, comprensivo di IVA, per giungere al valore finale che le aziende possono utilizzare per effettuare i conteggi legati al costo di esercizio, è necessario effettuare il cosiddetto scorporo. L’imposta sul valore aggiunto, infatti, deve essere ridotta dall’importo, dividendo lo stesso per 1,22, ovvero il denominatore che tiene in considerazione, come in questo caso, un’IVA applicata pari al 22%.

Scopriamo i valori finali

Passiamo dalla teoria alla pratica: prendendo ad esempio il caso specifico dei veicoli al di sotto delle 7,5 tonnellate, non dovendo tener conto degli eventuali sconti dovuti ai maggiori oneri delle accise, il dato finale che le società devono utilizzare è di 1,055. Il calcolo è presto fatto: dal prezzo al consumo per litro, 1,28819, si divide l’importo dell’IVA che, come visto in precedenza, è pari al 22%, ovvero 1,22 di divisore. Il valore prodotto è uguale a 1,0558934 che, stando alla regola del doppio decimale senza arrotondamento per eccesso, consegna un numero finale di 1,055.

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