Nessuno sconto sul tema manomissione del tachigrafo: la Corte di Cassazione ha infatti ribadito – per la terza volta – che chiunque sia pizzicato a forzare uno degli strumenti più importanti per il controllo di sicurezza di veicoli pesanti, verrà perseguito penalmente da parte della Giustizia Italiana. Con la sentenza emessa qualche giorno fa, la Corte suprema nazionale ha nuovamente fatto sapere che la manomissione del tachigrafo digitale rappresenta un reato penale. Questo tipo di infrazione, infatti, non viene gestita come una casistica esclusiva del Codice della Strada: essendo specularmente riportata anche nel Codice Penale, come noto, lo stesso viene applicato senza che il rispetto degli altri codici provochi la sua decadenza. Di conseguenza, chi altera o manomette il tachigrafo, incorrerà sia nelle sanzioni previste dall’art. 179 del Codice della Strada, che in quelle regolate dall’art. 437 del Codice Penale. Scopriamo di più.

Cosa dice il Codice Penale in tema di manomissione del tachigrafo

Come accennato, è l’art. 437 del Codice Penale a regolare le sanzioni giudiziarie nei confronti dei soggetti che manomettono lo strumento che serve a regolare le ore di riposo e di guida nei mezzi pesanti. Tale articolo prevede che chiunque ometta di collocare impianti, apparecchi o segnali destinati a prevenire disastri o infortuni sul lavoro oppure li rimuova o li danneggi, può essere punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Nell’ultimo caso preso in esame dalla Corte di Cassazione, in data 12 luglio 2017, l’autista sottoposto a giudizio era stato fermato e multato dalla Polizia Stradale per aver inserito sul tachigrafo una calamita, con l’obiettivo di bloccare il suo regolare funzionamento. La questione, dopo un non luogo a procedere da parte del GUP che gestiva il caso, è arrivata sino in Cassazione. Qui il giudizio è stato assoluto: la Corte, infatti, ha ribadito come la fattispecie penale del dolo si identifichi quando ci sia la volontà specifica di operare un raggiro commettendo effettivamente la manomissione.

Cosa accadrà ora

Sempre all’interno della sentenza, i giudici della Cassazione hanno spiegato che la sanzione amministrativa deve essere applicata nei confronti di chi, inconsapevolmente, circola o fa circolare – come titolare della licenza di trasporto – un veicolo sprovvisto di cronotachigrafo o con cronotachigrafo manomesso. Gli autori effettivi della manomissione, invece, oltre alla sanzione amministrativa, devono essere perseguiti per vie penali. Sulla base di questa decisione, quindi, la Cassazione ha annullato la sentenza di non luogo a procedere e ha rimesso gli atti al GIP di Livorno per l’ulteriore corso del processo.

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26 Commenti

  1. Francesco Dajnko
    22 Settembre 2017 at 10:04 — Rispondi

    Tutte balle non succede niente

  2. Tonio Prete
    22 Settembre 2017 at 10:15 — Rispondi

    ERA. ORA

    • Andrea Aramis
      22 Settembre 2017 at 22:32 — Rispondi

      Come è facile prendervi in giro facendovi credere che abbiano risolto il problema colpendo chi utilizza il mezzo non avete idea delle porcherie che sono costrette a fare le imprese per mantenere i contratti

  3. Livio Frediani
    22 Settembre 2017 at 11:28 — Rispondi

    Era ora arrestateli tutti

  4. Andrea Aramis
    22 Settembre 2017 at 11:59 — Rispondi

    Un sistema malato in un paese morto come sempre si cerca di incolpare qualcuno arrivando a criminalizzarlo evitando di affrontare il vero problema
    Il committente e le leggi che lo proteggono e scaricano tutte le responsabilità sul trasportatore che solo in Italia è l’anello debole della catena

  5. Piero Chirivì
    22 Settembre 2017 at 12:06 — Rispondi

    Dovrebbe essere perseguito penalmente anche chi non paga ai trasportatori le giuste tariffe nei giusti tempi mettendo in difficoltà datori e dipendenti.

  6. Riccardo Bendotti
    22 Settembre 2017 at 12:13 — Rispondi

    Sono alla frutta, ci sono le elezioni imminenti, 500000 statali pronti al pensionamento, e non hanno i soldi

  7. Massimo Olivieri
    22 Settembre 2017 at 12:26 — Rispondi

    Era ora!

  8. Tonin Gila
    22 Settembre 2017 at 12:45 — Rispondi

    Benissimo

  9. Salvatore Nicastro
    22 Settembre 2017 at 13:07 — Rispondi

    colpendo solo l’autista non si concluderà mai niente

  10. Angelo Soldano
    22 Settembre 2017 at 14:55 — Rispondi

    A me la cosa che fa ridere e che lo stato fa le leggi e fa pure le contro leggi!!! Tipo l out. Mi ferma la stradale di Riccione non trovando dove attaccarsi; mi dice perché usi l out? Io: perché non vai a studiare il crono? E lui sudava sudava!!!alla fine ,dopo 45 min. Di controllo mi fa 59€ per le fascie alla cabina!!!si era realizzato!!! Però continuava a sudare. Perciò…siamo più coerenti!!!!

  11. Massimo Mercuri
    22 Settembre 2017 at 15:38 — Rispondi

    Se si fermerebbero i camion almeno un mese vorrei vedere se rompono le p***e

  12. Massimiliano Bubuaa Carta
    22 Settembre 2017 at 17:15 — Rispondi

    gli autisti non devono manomettere niente ma come al solito per farvi belli fatte le cazzate devono togliere la patente per sempre guidare le bici

  13. Oscar Bonini
    22 Settembre 2017 at 19:02 — Rispondi

    Tutti sti sapientoni che scrivono “era ora o bene così si fa’…..vorrei vederli se son così perfetti e immacolati……facile sputar sentenze. Buona serata.

  14. Ivan Ferrarini
    22 Settembre 2017 at 19:31 — Rispondi

    Si sono autista anch’io ma ho rischiato anch’io ma non si può più per davvero.si guida meglio senza fuoco al culo e se capita un incidente che è all’ordine del giorno ne esci pulito.tanto corri più nel culo lo prendi. Arrivi presto tanto vammene a fare un altro di locali.vai vai…

  15. Ermanno de Pedri
    22 Settembre 2017 at 20:57 — Rispondi

    parlano perche hanno la bocca

  16. Ermanno de Pedri
    22 Settembre 2017 at 20:57 — Rispondi

    e da tanto che è penale

  17. Enrico Franceschi
    22 Settembre 2017 at 21:55 — Rispondi

    Che non succede niente non è vero comunque non ci tengo a provare, e comunque pensate a come vi pare ma la colpa è pure nostra, è lo stesso discorso che non siamo uniti l’italiano non ha le p***e per ribellarsi, le abbiamo x andare in massa a Roma a farci sentire ? No e con i camion è lo stesso non se ne devono fermare 20 ma tutti come fanno le altre nazioni, ma in Italia è impossibile non avverrà mai, e questo lavoro sarà sempre peggio, tanto chi ci rimette è sempre l’autista perché siamo nel mezzo fra il martello e l’incudine …..

  18. Vito Bellomo
    23 Settembre 2017 at 3:28 — Rispondi

    …e perché no uno sciopero ben fatto…stile anni 70 per capirci e far capire???

  19. Nino Andreani
    23 Settembre 2017 at 4:26 — Rispondi

    Ma da chi??? Questo è un bel dilemma???

  20. Roberto Urbinati
    23 Settembre 2017 at 9:45 — Rispondi

    Sono d’accordo che la legge punisca severamente chi manomette con calamite o altro il cronotachigrafo,però va sicuramente rivisto il sistema assurdo sulle pause.succede spesso di dover fare 11 ore o 9 di pausa in posti assurdi al caldo d’estate o al freddo in inverno,É soprattutto in Italia ci sono pochissimi posti dove potere fermarsi,in autogrill é praticamente impossibile…poi se superi anche di poco i tempi di riposo sei sanzionato come un criminale,ci vorrebbe un po’ di malleabilita da parte delle forze dell’ordine e sanzioni un po’ meno severe così magari non si è tentati,di usare calamite o altri sistemi …

  21. Angelo Cammarata
    23 Settembre 2017 at 14:02 — Rispondi

    Ma anche chi lo controlla?

  22. Cremonte Massimo
    24 Settembre 2017 at 11:51 — Rispondi

    E x le ore di impegno ,arrivi in post i x scaricare ti tengono 5/6ore x effettuarlo poi ti sposti x riuscire a caricare ritorno se no lo perdi e ti tocca magari fermarti con 7/8 ore di quida o anche meno ad 1/2 ore da casa ,tutto questo magari alle 17 del pomeriggio a 32 gradi . Manco le bestie ,ok punire ma essere anche un Po elastici parlo x il mio tipo di lavoro ma penso sia meglio poter sforare un Po ma arrivare a casa visto che poi magari capita che il giorno dopo metti 6 /7 ore di quida .

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