Ad inizio anno vi avevamo raccontato degli sforzi che TrasportoUnito, Drive Club e Confartigianato Trasporti stavano mettendo in atto per l’inserimento, da parte del Governo, della professione di autotrasportatore all’interno dell’elenco dei cosiddetti “lavori usuranti”. Una battaglia portata avanti da tempo e che prosegue ancora oggi, ma che, negli ultimi giorni, sembra dare i primi frutti. Quasi a sorpresa, infatti, il MIT ha fatto sapere che anche gli autisti di veicoli pesanti avranno l’opportunità di beneficiare delle agevolazioni legate all’APE, ovvero l’anticipo pensionistico che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2017. Le aspettative delle associazioni nazionali erano sicuramente ben diverse, ma l’inserimento della professione nelle categorie di applicazione dell’APE può essere accolto come un primo importante passo verso un riconoscimento totale. Entriamo nel dettaglio: l’anticipo pensionistico di cui potranno beneficiare anche gli autotrasportatori si concretizza con la possibilità, dall’anno prossimo, di accelerare l’uscita dal mercato del lavoro, in attesa della pensione. Tale processo si articolerà in diverse fasi: inizialmente, saranno i nati dal 1951 al 1953 ad avere tale possibilità. Quindi, dal 2018, il beneficio verrà allargato ad un range più ampio di 1 anno, focalizzandosi sui nati negli anni tra il 1952 ed il 1955, che potranno decidere di andare in pensione una volta compiuti i 63 anni e con 20 anni complessivi di contributi versati.
Per l’autotrasporto il vantaggio è doppio
Una possibilità interessante per molti guidatori che, dal 2017, potranno godersi il meritato riposo dalle attività lavorative. Ma non è tutto: se a tutte le altre categorie inserite nell’elenco delle professioni che potranno beneficiare dell’APE verrà applicata una penale pari a circa il 4,5%, agli autisti e a tutte le altre categorie considerate usuranti non saranno calcolate a penali. Un’uscita a costo zero, quindi, come confermato anche dalle del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, messaggero – finalmente – di notizie positive ed incoraggianti anche per il segmento dell’autotrasporto.
Come funzionerà l’APE
Le diverse opzioni legate all’Ape e previste dal cosiddetto Pacchetto Previdenza sono 3: vi è la variante social, pensata per disoccupati, disabili o familiari di disabili impegnati in attività particolarmente pesanti; c’è poi l’opzione aziendale, che verrà finanziata da ciascuna impresa sulla base di accordi quadro con il Ministero ed i lavoratori; infine, c’è quella volontaria, che sottende l’applicazione della penale del 4,5%. Il quadro, tuttavia, non è ancora così chiaro: per maggiori dettagli meglio attendere la riunione tra il sottosegretario ai Trasporti, Simona Vicari, ed i rappresentanti delle principali associazioni di categoria, in cui verranno sciolti molti dubbi, tra cui quelli legati all’applicazione dell’APE.
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