Dal bike sharing al car sharing, negli ultimi anni la condivisione virtuosa dei mezzi di trasporti è entrata nel linguaggio comune della nostra quotidianità. Chi l’avrebbe detto però che anche l’autotrasporto sarebbe potuto diventare un fenomeno condiviso? Forse in pochi. Sta di fatto che l’idea sembra essere davvero entusiasmante. Stiamo parlando del TIR sharing, la nuova pensata per combattere il sempre crescente fenomeno di viaggi a vuoto. Purtroppo i dati non mentono: solo nel 2014, stando a quanto reso noto da Eurostat e dall’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp, nel Vecchio Continenti le tratte senza carico avrebbero rappresentato ben il 21,3% dei viaggi totali effettuati. Un numero incredibile che equivale a dire che 1 viaggio su 5 è senza valore aggiunto, anzi. Un dato davvero preoccupante, non solo per l’economia del settore, ma anche per la sostenibilità ambientale: è noto, infatti, come i viaggi a vuoto abbiamo un impatto tutt’altro che trascurabile sui consumi di carburante, sulle emissioni nocive e, in generale, sui costi variabili delle società che operano in questo segmento.

Fare qualcosa, farlo in fretta

La domanda sorge spontanea: cosa è possibile fare per rendere il trasporto su gomma più efficiente e, allo stesso tempo, strizzare l’occhio all’ambiente e al portafoglio? La risposta, come accennato, è il TIR sharing. Tanto semplice, quanto efficace l’idea che si sta facendo largo in questi mesi: come avviene con il car sharing per il trasporto persone all’interno di un percorso stabilito, l’opportunità sarebbe quella di mettere a disposizione, in maniera digitale, l’itinerario di viaggio per trasportare merce in condivisione. Una borsa carichi un po’ più evoluta, insomma. In questo modo la domanda incontrerebbe rapidamente l’offerta: chi ha un mezzo che dovrà muoversi sul territorio non a pieno carico, lo potrà mettere a disposizione di chi, invece, deve trasportare qualcosa. In questo modo si ridurrebbero i viaggi a vuoto, i costi per chi trasporta e per chi spedisce e, di conseguenza, le emissioni nocive nell’ambiente.

Cosa serve per migliorare il sistema

Pianificazione accurata, strumenti digitali in grado di velocizzare la messa in contatto dei soggetti interessati e piattaforme di ultima generazione su cui basare l’intero processo: ecco gli ingredienti per dare vita ad una soluzione virtuosa, che può ridare slancio ad un intero settore. I vantaggi, infatti, arriverebbero a cascata: pensate solo ai costi per la sostituzione dei treni di gomme dei veicoli pesanti, e a quanto questa modalità interattiva potrebbe far risparmiare. Non ci resta che aspettare, nella speranza che questa idea diventi ben presto realtà.

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1 Commento

  1. Anjelito Accioli
    20 Giugno 2016 at 22:46 — Rispondi

    Adriano ???

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