I proclami da parte dei benzinai operanti nelle autostrade si sono trasformati in un vero e proprio sciopero. La conferma, purtroppo, non si è fatta attendere e così, a partire dalla mezzanotte del prossimo martedì 31 marzo e fino alle ore 24 di mercoledì 1° aprile, sull’intera rete autostradale nazionale i distributori di carburanti abbasseranno le saracinesche per dare ancora più forza e risalto alla loro protesta. Il sistema ministeriale di protezione degli interessi dei concessionari autostradali è alla base del profondo e diffuso malcontento: i gestori delle aree di servizio che aderiscono a Faib Confesercenti, Fegica Cisl ed Anisa Confcommercio, si legge nelle nota congiunta controfirmata dalle tre associazioni, non sono più disposte ad accettare il totale arroccamento delle strutture politiche e burocratiche dei due Ministeri competenti, quello dei Trasporti e dello Sviluppo economico, a strenua difesa e protezione del, cosiddetto, Sistema.
Le associazioni proseguono tracciando le caratteristiche di questo Sistema: opaco e monolitico, finalizzato esclusivamente a garanzia degli interessi e delle rendite dei concessionari autostradali.
I disagi sull’intera rete
Non solo i privati cittadini, ma soprattutto gli autotrasportatori che si troveranno a dover percorrere la rete nazionale autostradale saranno investiti da importanti disagi per tutte le 24 ore. Le stime, infatti, dicono che la quasi totalità dei distributori autostradali incrocerà le braccia, mettendo in seria difficoltà, in particolar modo, tutti coloro che hanno la necessità di percorrere lunghi tratti a bordo dei propri automezzi. Il consiglio è attrezzarsi nelle giornate antecedenti lo sciopero, in modo da limitare ogni tipo di difficoltà legata ai rifornimenti, anche in caso di lunga percorrenza.
Una conseguenza già annunciata qualche tempo fa
Le tre associazioni che parteciperanno allo sciopero avevano già annunciato, da tempo, che il diffuso malcontento avrebbe potuto sfociare in una manifestazione di risonanza nazionale. La protezione degli interessi dei concessionari autostradali da parte del Ministero, infatti, viene percepita dagli operatori come una forzatura: lo sciopero, in questo clima, è la fatale conseguenza della mancata apertura al dialogo da parte delle Autorità nazionali. La nota che conferma la serrata dei distributori definisce il Sistema un garante assoluto degli aumenti programmati dei pedaggi e delle tariffe. Le proroghe che da oltre 10 anni vengono periodicamente confermate a favore dei concessionari, infatti, sono ormai diventate inaccettabili, conclude il comunicato di Faib Confesercenti, Fegica Cisl ed Anisa Confcommercio. I prezzi dei carburanti più alti d’Europa e gli standard di servizio ormai a livelli sotto la sufficienza, non sono più adeguati a soddisfare le esigenze degli autotrasportatori in viaggio all’interno della rete autostradale dell’Italia.
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