Ipotizzare come saranno i camion del futuro non è poi così difficile: le innovazioni del mondo dell’autotrasporto, infatti, stanno già rivoluzionando il settore, rendendo i giganti della strada sempre più confortevoli, digitalizzati e dotati di ogni tipo di funzionalità. In particolare nell’alimentazione a gas e nella creazione dei semirimorchi lunghi le tecnologie evolutive sono già pronte per essere lanciate sul mercato globale. Un esempio arriva da Smet, l’azienda operante nel settore delle logistica, che sta già trasformando il suo parco mezzi con l’adozione questi standard, grazie all’impiego di camion di ultima generazione come l’Iveco Stralis 330 Hi-Road LNG a metano liquido. Quali sono i vantaggi derivanti dall’utilizzo dei nuovi articolati da diciotto, rispetto alle strutture più datate? Scopriamolo insieme.
Old style contro New Generation: una sfida a senso unico
La prova su strada del nuovo Iveco Stralis, dotato delle innovazioni a livello di alimentazione e semirimorchio, opposto al tradizionale Hi-Way 480 al traino di un Kögel da 13,6 metri, ha dato importanti informazioni sui reali benefici garantiti dall’utilizzo delle nuove tecnologie. Innanzitutto, la capacità di carico è chiaramente superiore nello Stralis, una variabile non da poco quando si parla di autotrasporto. A pieno carico lo Stralis a metano non soffre la partenza in città, solo di poco più lento a riprendere velocità dopo le rotonde rispetto all’Hi-Way: una situazione più che normale, considerati i 150 cavalli di differenza e la conseguente coppia massima posta ad un livello più alto. Una volta entrati in autostrada, la velocità di crociera del diesel è tenuta alla grande anche dal metano, anche innestando il limitatore a 90 km/h.
Serbatoio pieno o vuoto: una bella differenza
Il motore a metano è senza dubbio un prezioso alleato per il risparmio: a parità di prestazioni, come ha fatto registrare la prova su strada, infatti, i costi sono nettamente contenuti. Tuttavia per ottenere il risparmio è necessario gestire ogni aspetto del trasporto con maggiore attenzione: infatti i distributori a metano nella pausa pranzo e nelle ore notturne sono chiusi, in quanto è necessario un addetto al rifornimento. A parità di serbatoio pieno, comunque, i numeri sono nettamente a favore del metano, che, come detto, pecca solo in praticità. Dalle minori emissioni inquinanti, al rumore contenuto, fino ai costi ridotti, senza alcun bisogno dell’utilizzo dell’AdBlue, sono solo alcuni dei vantaggi fatti registrare dall’Iveco Stralis. Una convenienza che riesce anche ad assorbire le spese necessarie per la manutenzione, leggermente più alte della media: una conferma in più del superamento del test, con ottimi voti, per l’innovazione a metano del nuovo Stralis.
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