Prosegue senza soluzione di continuità la lotta senza quartiere intrapresa da Anita contro le misure adottate dal governo austriaco che limita il transito dei mezzi italiani al confine italo-austriaco. Il presidente di Anita, Thomas Baumgartner, ha sollecitato i commissari UE affinché prendano provvedimenti nei confronti del governo austriaco costringendolo a porre fine a quelle limitazioni che stanno gravando pesantemente su tutto il commercio italiano.

Il nuovo pomo della discordia è il provvedimento entrato in vigore dal 1° gennaio 2020 sull’asse del Brennero che vieta il transito settoriale delle seguenti categorie di merci: intonaco bruciato-gesso, tubi e profilati cavi, cereali, carta e cartone, cemento, calce e prodotti minerali liquidi.

Limiti e divieti imposti dal governo austriaco

Dal divieto risultano esclusi solo quei mezzi dotati di propulsione elettrica o a idrogeno. I veicoli Euro 6 invece possono transitare lungo l’asse del Brennero, ma solo se sono stati immatricolati dopo il 31 agosto 2018.

Tutte le merci provenienti o dirette in alcuni distretti dell’Austria, come la “Kernzone” e la “Erweiterte Zone”, possono essere trasportate esclusivamente da veicoli Euro 5 fino al 31 dicembre 2022.

Col nuovo provvedimento è scattato un altro divieto di transito che riguarda la classe Euro dei mezzi, che dal 31 ottobre ha interessato i veicoli Euro 4 e dal 1° gennaio 2021 toccherà anche i mezzi Euro 5 ed EEV.

Il “j’accuse” di Anita

Anita ha fatto sentire forte la sua voce tramite le parole del presidente Baumgartner, il quale ha evidenziato come questa situazione condizioni negativamente l’export italiano che per il 70% del suo volume passa proprio per il Brennero. Tali misure protezionistiche del Tirolo impediscono il libero scambio di merci in un settore fondamentale per l’economia italiana ed i diversi divieti imposti sono destinati a favorire unicamente l’Austria, a discapito dell’Italia.

Baumgartner sostiene che, oltre alla discriminazione tra veicoli italiani da una parte e veicoli tedeschi ed austriaci dall’altra, questa situazione genera un notevole stress per i camionisti italiani ed un aumento dei costi di trasporto. I camionisti austriaci, infatti, non sono soggetti alle stesse limitazioni e restrizioni dei loro colleghi italiani, quindi risulta alterata e falsata anche la libera concorrenza sul mercato tanto sbandierata dal’UE.

Anita chiede quindi alla Commissione UE di affrontare e risolvere definitivamente tale questione, deferendo l’Austria alla Corte di Giustizia per le violazioni dei Trattati e del principio di libera circolazione della merce nel mercato unico.

Infine, è opportuno evidenziare che i divieti notturni determinano un notevole flusso di camion nelle ore diurne, provocando un maggior traffico e di conseguenza un inquinamento eccessivo. Considerando che la riduzione delle emissioni di CO2 è uno dei temi più caldi sul tavolo della politica europea, risulta doveroso intervenire quanto prima per sciogliere questo nodo messo in disparte da troppo tempo.

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