Le richieste effettuate a gran voce da parte dell’Italia sono state accolte dall’Unione Europea. Il nostro Governo, infatti, aveva più volte sottolineato l’importanza del prolungamento, di almeno 2 anni, dell’esclusione reciproca delle attività di autotrasporto in regime di cabotaggio tra Italia e Croazia, il 28° Paese entrato a far parte della grande famiglia dell’UE.
La circolare emessa da Bruxelles conferma in toto la domanda italiana, dichiarando che, fino al 30 giugno 2017, tutti i veicoli adibiti al trasporto pesante su gomma non potranno svolgere alcun tipo di attività all’interno dei nostri confini. Una notizia che è stata positivamente accolta dall’intero settore che ha apprezzato i nuovi termini stabiliti dal Parlamento Europeo.
I dettagli della normativa
Già al momento dell’ingresso della Croazia nell’Unione Europea l’Italia aveva fatto la voce grossa in tema di cabotaggio. I costi orari contenuti e l’assenza delle norme restrittive all’interno del Paese a noi confinante, infatti, avrebbero minato il già precario equilibrio attraversato, negli ultimi tempi, dal settore nazionale dell’autotrasporto. Ora, alla vigilia della prima scadenza programmata per il prossimo 30 giugno, l’Italia ha rilanciato, chiedendo ed ottenendo un’ulteriore proroga di 2 anni, ovvero fino al 2017: i camion croati, quindi, non avranno in nessun modo accesso al nostro Paese, neppure con le restrizioni imposte dalle regole comunitarie sul cabotaggio terrestre. Una delle motivazioni contenute all’interno della richiesta effettuata dall’Italia nei confronti dell’UE, ovvero il poco tempo trascorso dall’ingresso della Croazia nei 28 Paesi membri e la sua difficoltà ad allinearsi alle norme, soprattutto in materia di trasporto, ha giocato un ruolo fondamentale nella riconferma dell’esclusione dei vettori croati dalla nostra penisola.
Il divieto rimane reciproco
Il direttore generale per il trasporto stradale, Enrico Finocchi, si è detto soddisfatto di questa riconferma, nonostante uno degli aspetti comuni a quanto già sancito con il divieto di cabotaggio del precedente biennio, e che mantiene la sua più importanza anche nella nuova direttiva 2015-2017, sia la reciprocità del blocco tra i 2 Paesi. Se i vettori croati, infatti, fino al 30 giugno 2017 non potranno effettuare trasporti all’interno del suolo italiano, allo stesso modo le imprese con targa nazionale saranno inibite da attività di cabotaggio in territorio croato. Un vincolo che, tuttavia, non smuove in alcun modo i sentimenti positivi mantenuti dalle Istituzioni locali. Rimane inoltre attiva la possibilità di rinnovo-ter di tale divieto: nei prossimi 24 mesi l’Italia monitorerà con attenzione l’evoluzione delle politiche croate in tema di autotrasporto e, se necessario, richiederà un ulteriore prolungamento del blocco.
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