La nuova norma che cambia le regole per il trasporto eccezionale, contenuta nel DL Trasporti e Infrastrutture, ha suscitato un forte malessere tra le associazioni della logistica e del trasporto. La nuova normativa abbassa il tetto di carico dei trasporti eccezionali da 108 ad 86 tonnellate, fatta eccezione per le “cose indivisibili”. Quello che prima poteva essere trasporto con un solo tir, ora dovrà essere trasportato con 2 o più camion.

Il decreto contiene anche una serie di norme, dalla riforma dell’Anas fino alle misure per velocizzare i progetti del Pnrr. L’emendamento porta la firma di Martina Nardi (Pd), presidente della commissione Industria della Camera.

Cosa dice la normativa?

Blocchi di pietra naturale, elementi prefabbricati compositi, apparecchi industriali complessi per l’edilizia, prodotti siderurgici coils e laminati grezzi possono essere portati fino ad un massimo di 6 pezzi insieme. Successivamente è stata apportata una modifica, secondo la quale è possibile una frammentazione dei carichi rispetto agli standard attuali, ma con un abbassamento del limite di peso di carico trasportabile da 108 a 86 tonnellate. In pratica i veicoli a 8 assi non possono trasportare carichi fino a 108 tonnellate

Le associazioni di categoria contro le regole per il trasporto eccezionale: “Misure anacronistiche che aumentano i costi e l’inquinamento”

Tutte le associazioni di categoria si sono schierate apertamente contro questo decreto, chiedendo un dietrofront immediato. “Questi interventi avranno impatti negativi sui settori manifatturieri interessati come acciaio, blocchi di pietra e grandi travi in calcestruzzo”– tuona Vito Grassi, vice presidente di Confindustria.

Parole dure anche da Francesco Buzzella, presidente di Confindustria Lombardia: “Sconcerto e disapprovazione, invitiamo governo e parlamento a ritirare la norma. Le nuove regole richiedono l’impiego di più mezzi e più risorse economiche che aumentano l’inquinamento”.

La pensa così anche Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte: “Così si torna indietro di 40 anni. Saranno ritardate le grandi opere”. Sulla stessa falsa riga Roberto Spada, presidente di Assolombardia: “La logistica è un settore determinante per il paese, ma questo provvedimento è una seria minaccia alla produzione industriale poiché le aziende difficilmente riusciranno a consegnare le commesse”.

“Così si vanifica la ripresa, penalizzando la sicurezza e l’ambiente”– taglia corto Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana. “Un decreto contraddittorio– sentenzia Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto- perché le rotture di carico aumenteranno il trasporto su gomma e le emissioni nocive”.

“Siamo sbalorditi– commenta Angelo Camilli, presidente di Unindustria- proprio in un momento di crescita del pil il governo interviene in modo inappropriato su un settore trainante come quello dei trasporti”.

Luigi Traettino, presidente Confindustria Campania, batte sulla questione ambientale: “In un momento in cui aumentano gli investimenti per l’energia pulita, questa scelta del governo è incomprensibile, senza considerare l’endemica mancanza di autisti”.

Critico anche Sergio Fontana, presidente di Confindustria Bari-BAT: “Un assurdo controsenso. Mentre gli altri paesi corrono, noi dobbiamo gareggiare con le gambe ingessate”. “Ci sarà una maggiore congestione del traffico– ammonisce Riccardo Podda, presidente di Confindustria L’Aquila- con gravi ripercussioni sulla dorsale adriatica già congestionata”.

Alla luce delle fortissime proteste delle categorie di associazione, la norma potrebbe restare in vigore per poche settimane ed essere ritirata già entro quest’anno.

Mani di un uomo alla guida di un camion
Articolo precedente

Sindrome del tunnel carpale, cos'è e come si presenta nei camionisti

camion giocattolo banconote euro
Articolo successivo

100 milioni in arrivo per le imprese per rinnovare il parco veicoli

Nessun commento

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *