L’Unione Europea ha imposto ai costruttori di camion di ridurre le emissioni di CO2 del 15% entro il 2025 e del 30% entro il 2030 per controllare l’inquinamento atmosferico. Risulta quindi fondamentale realizzare dei mezzi pesanti a emissioni zero ed un bassissimo impatto ambientale. Gli esperti del settore ritenevano che costruire camion alimentati da combustibili sostenibili, come l’elettrico o l’idrogeno, fosse impossibile e che queste alimentazioni fossero congeniali esclusivamente per le vetture.
L’unica soluzione possibile sarebbe quindi stata utilizzare combustibili di “transizione” come il metano liquido o biocombustibili che comunque non riducono più di tanto l’inquinamento rispetto ai tradizionali combustibili. Gli esperti però sono stati smentiti poiché sono già in progettazione diversi camion a batteria e a idrogeno. A questo punto resta da capire quale delle due soluzioni diventerà il combustibile del futuro.
I camion a batteria
Elon Musk, pioniere dell’elettrico, ha presentato nel 2017 il primo trattore per semirimorchi alimentato a batteria: il Tesla Semi. Secondo Musk il mezzo avrà una capacità di traino di 40 tonnellate, 800 km di autonomia ed un tempo di ricarica di appena mezz’ora. Il Tesla Semi dovrebbe essere commercializzato alla fine del 2020 ad una prezzo di 150-180mila dollari ed i costi di manutenzione non dovrebbero essere eccessivi.
Molte grandi aziende hanno seguito la strada dell’elettrico investendo parecchio come Daf, Daimler, Volkswagen e Toyota. Altro mezzo atteso con grande trepidazione è l’Iveco S-Way, la cui commercializzazione è prevista per il 2021, con un’autonomia di 400 km che dovrebbe essere portata a 1.200.
I camion a idrogeno
L’attenzione ultimamente si sta spostando sempre di più sulle soluzioni a idrogeno, altrettanto “green” e performanti. Anche i camion a idrogeno sono alimentati da motori elettrici, l’energia però non viene prodotta dalla batteria ma da una cella a combustibile capace di convertire il gas in acqua ed elettricità mixando l’idrogeno con l’ossigeno dell’aria.
I camion a idrogeno assicurano una maggiore autonomia ed il rifornimento è veloce come per i tradizionali combustibili. Il grande svantaggio dell’idrogeno è rappresentano dalle pochissime stazioni di rifornimento presenti lungo le arterie stradali. In Italia ce ne sono appena 3 e nel resto d’Europa la situazione non è molto diversa. Per questo motivo Nikola Motor, pronta a lanciare il Model One a idrogeno entro il 2023, ha annunciato un forte investimento per costruire circa 700 stazioni di rifornimento negli Usa nei prossimi anni.
Ragionando sul lungo periodo l’idrogeno potrebbe essere una soluzione più vantaggiosa per i mezzi pesanti che devono percorrere lunghe distanze, grazie alla maggiore autonomia garantita da questo combustibile. L’elettrico invece potrebbe risultare la scelta ideale per brevi tragitti nelle aree cittadine, riducendo al minimo la rumorosità e l’inquinamento atmosferico.
Nessun commento