Sono giorni letteralmente di fuoco sulle strade italiane e sono soprattutto i camionisti, che per il lavoro che svolgono sono costantemente in strada a combattere contro qualsiasi condizioni meteorologica, a soffrire questa straordinaria ondata di caldo.

Al danno però si è aggiunta la beffa, poiché stanno arrivando diverse segnalazioni di camionisti multati perché sorpresi con il climatizzatore in funzione e il motore acceso durante la sosta.

In effetti la normativa 157 al comma 7 bis del Codice della strada prevede una multa severa per chi viene sorpreso con il motore acceso per far funzionare il condizionatore, ma le associazioni chiedono maggior buon senso e soprattutto che venga adottata una deroga a questa normativa almeno in questo periodo di caldo straordinario.

La prima associazione di categoria a scendere in campo è stata il Comitato “Uniti per la vita dei conducenti” che ha pubblicato una lunga lettera chiedendo interventi immediati a sostegno dei camionisti, affinché possano utilizzare il condizionatore senza il rischio di incappare in severe sanzioni pecuniarie.

Camionisti multati: la lettera aperta del Comitato “Uniti per la vita dei conducenti”

Il Comitato “Uniti per la vita dei conducenti” lamenta la mancanza di buon senso degli addetti ai lavori e in particolare della Polizia Locale, che applica alla lettera il regolamento senza tenere in considerazione che determinati comportamenti sono dettati semplicemente dalla sopravvivenza.

In una lunga lettera il Comitato si rivolge al Ministero dell’Interno, ma anche alle forze di polizia ed ai sindaci affinché considerino le condizioni in cui sono costretti a lavorare i camionisti in questo periodo.

“Senza un condizionatore autonomo – spiega il Comitato nella lettera – gli autisti si ritrovano a trascorrere molte ore sotto il sole cocente con cabine che arrivano a ben oltre 50 gradi di temperatura, rischiando la vita”.

Dinanzi ad una tale situazione di emergenza il Comitato chiede quindi che vengano adottate soluzioni e regolamenti eccezionali “ad hoc”.

“Niente parcheggi adeguati e zero investimenti in infrastrutture”

L’associazione lamenta anche l’assenza di aree di sosta adeguate per i camionisti, costretti a trascorrere le ore più calde della giornata all’interno dei loro veicolo senza la possibilità di usufruire di infrastrutture adeguate dove rinfrescarsi, ristorarsi e godersi qualche ora di pausa per riprendere il viaggio in sicurezza.

Il Comitato ribadisce quindi la necessità di derogare l’articolo 157 CDS, comma 7 bis, poiché il condizionatore viene acceso dai camionisti non certo per spirito ricreativo ma semplicemente per difendersi dal calore, che provoca malori che si sono rivelati in alcuni casi addirittura fatali.

Viene inoltre ricordato che, secondo gli articoli 17 e 28 comma 1 del D. lgs 81/08, i datori di lavoro sono tenuti a valutare i rischi ai quali sono sottoposti i loro dipendenti, tra i quali anche il calore eccessivo.

Il comitato lancia pesanti attacchi contro alcuni comuni, più interessati a fare cassa con multe salate piuttosto che alla salute degli autotrasportatori. Considerando l’attuale crisi di Governo, la stessa associazione ritiene che ci vorrà ancora tempo per trovare una soluzione efficace ma, nel frattempo, si auspica maggior buon senso da parte delle forze dell’ordine preposte al controllo sulle strade.

All’appello del Comitato, condiviso dall’Asaps, si è associato anche Ruote Libere che, con le parole della portavoce Cinzia Franchini, ha chiesto un intervento immediato per derogare l’articolo 157 CDS comma 7bis per tutelare la salute dei camionisti.

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