L’accusa di class action che qualche tempo fa aveva colpito il settore dell’autotrasporto, ora entra nella fase 2, ovvero quella dei risarcimenti: a guidare la battaglia contro i colossi del mercato è CNA-Fita, capofila delle azioni legali contro i furbetti dei Tir. Dopo essere state pizzicate ad accordarsi sui prezzi di vendita dei camion e dei ricambi più innovativi, a scapito della tradizionale concorrenza dei mercati, le società produttrici ora devono pagare dazio, e rispondere ai consumatori truffati. Dal canto loro, gli autotrasportatori non vogliono fare sconti, costretti, in questi anni, non solo a sopportare il peso e le difficoltà della crisi, ma anche gli accordi tutt’altro che virtuosi che tali imprese hanno messo in atto. In questo contesto, la CNA-Fita è fortemente decisa a portare avanti tutte le azioni possibili per far sì che chi ne ha il diritto venga risarcito in modo equo e completo.

Cosa si sa sulla vicenda

Il sospetto cartello illecito sui prezzi dei camion e sulle parti di ricambio degli stessi era emerso tempo fa: la CNA-Fita, da sempre impegnata su questo fronte, ha ora avanzato una richiesta di risarcimento alle case costruttrici per quanto sancito dall’UE. E non è la sola a combattere contro i costruttori: nel nord Italia sono già oltre 20 le aziende che hanno manifestato il loro chiaro interesse verso questa battaglia, superano le 100 unità se si considerano gli operatori di tutto il Paese. Il settore, quindi, è coeso e ha il desiderio di ottenere quanto prima ciò che gli spetta. Una vicenda scottante, quella dei risarcimenti, che ora entra nel vivo dopo che, nei mesi scorsi, la Commissione Europea, aveva inflitto una multa da capogiro pari a 3 miliardi di euro, a numerose case produttrici internazionali con l’accusa di aver fatto cartello per applicare prezzi più alti ai i veicoli ed ai dispositivi antinquinamento.

Cosa si farà adesso

La sentenza di Bruxelles, ora, dà la possibilità, a tutti coloro che, nel periodo compreso tra il 1997 ed il 2011, hanno acquistato, comprato in leasing o noleggiato a lungo termine, un tir sopra le 6 tonnellate, di avanzare azioni collettive per ottenere un risarcimento fino al 20% del costo totale del camion. Il referente CNA-Fita del Trentino Alto Adige, Piero Cavallaro, si dice fiducioso sulla questione, confermando l’impegno dell’associazione nel tutelare gli interessi degli iscritti senza che essi sostengano alcuna spesa legale. Non solo: l’impegno dell’associazione mette anche al riparo le società da essa rappresentate da eventuali ritorsioni legali da parte dei grandi marchi coinvolti nella vicenda.

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