Si è svolto lo scorso 10 ottobre, a Torino, il convegno organizzato da Confartigianato Trasporti che ha posto l’attenzione sui principali temi legati futuro dell’autotrasporto in Italia e alle priorità che il Governo e le aziende operanti in questo settore dovranno necessariamente affrontare nei prossimi mesi. Il dibattito, molto approfondito, ha spaziato dalle nuove regole che potrebbero contrastare il crescente fenomeno del cabotaggio abusivo, all’illecito riguardo al distacco transnazionale e alle dinamiche di concorrenza sleale. Ma c’è di più: durante il convegno firmato Confartigianato Trasporti l’attenzione è stata posta anche sulle modalità di ripristino del tanto atteso ecobonus, che dal prossimo anno tornerà in vigore, e sulla sospensione delle sanzioni per eventuali mancati pagamenti d’esercizio. Le grandi personalità intervenute alla giornata piemontese, tra cui il Presidente nazionale autotrasportatori di Confartigianato, Amedeo Genedani, hanno saputo animare la discussione, scambiandosi opinioni e pareri circa le migliori soluzioni ai problemi delle motorizzazioni a seguito del trasferimento di competenze degli albi provinciali e a quelle inerenti alle revisioni dei veicoli pesanti, oltre alla soppressione della quota contributiva per l’Autorità di regolazione dei trasporti e all’introduzione di una nuova norma che garantisca a tutti gli operatori il massimo rispetto dei tempi di riscossione delle somme.
Crisi e concorrenza sleale: il Piemonte come specchio nazionale
Torino è stato il teatro d’eccezione del convegno di Confartigianato Trasporti che, non a caso, ha scelto il capoluogo di regione piemontese per dare vita al dibattito. In Piemonte, infatti, su oltre 125 mila imprese, quasi 8 mila operano nel segmento dell’autotrasporto merci, offrendo circa 20 mila posti di lavoro. La crisi degli ultimi anni, però, unita alla concorrenza sleale che sta prendendo sempre più piedi nel settore, ha falcidiando le aziende, crescentemente in difficoltà e spesso costrette a chiudere i battenti. In Italia, dal 2010 ad oggi, oltre 200 mila lavoratori del settore hanno dovuto reinventarsi una professione, ma purtroppo c’è di più: sono, infatti, 10 i miliardi di euro di mancate entrate erariali con oltre 30 mila camion espatriati all’estero. A farne le spese, quindi, è tutto il sistema autotrasporto che, se nel 2013 poteva contare su un sostegno governativo di circa 330 milioni di euro, ora si deve accontentare di poco meno di 250 milioni di euro.
Il dibattito si sposta al Parlamento
La giornata dello scorso 10 ottobre potrebbe rappresentare un crocevia importante per il destino del settore. A dirlo è stato il Presidente regionale autotrasportatori di Confartigianato, Aldo Caranta, che ha ricevuto la conferma anche da parte del Presidente nazionale, Amedeo Genedani. L’impegno a portare avanti con forza le migliori soluzioni alle criticità del segmento è stato dato anche dagli esponenti politici che sono intervenuti all’incontro, come Bartolomeo Giachino, responsabile nazionale trasporti di Forza Italia, Stefano Esposito, senatore PD, e Marco Scibona, senatore pentastellato.
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