Come sta il settore dell’autotrasporto? Qual è la percezione e il sentiment delle aziende e degli operatori che ogni giorno si impegnano a portare avanti con dedizione e passione il loro business e la loro professione? Se lo è chiesto Conftrasporto e per trovare tutte le risposte del caso lo ha chiesto ai diretti interessati. Grazie ad una ricerca condotta lo scorso settembre, quindi, l’Associazione di categoria ha ottenuto una mole di informazioni che hanno tracciato la radiografia di un settore che sta tentando di tornare ai fasti di un tempo. Il lavoro da fare, però, è ancora molto: poco più della metà degli imprenditori intervistati, infatti, si dicono ancora scettici, convinti che la crisi non sia ancora totalmente alle spalle, anche se i primi passi verso la crescita sono già stati fatti. Durante la presentazione della ricerca, avvenuta qualche giorno fa al Forum di Cernobbio, sono state analizzate anche tutte le altre evidenze emerse dal sondaggio sui temi più caldi dell’autotrasporto.

I miglioramenti sono tangibili

Rispetto all’ultima rilevazione di Conftrasporto, datata aprile 2015, c’è un miglioramento complessivo nella percezione degli utenti intervistati. Rispetto alla scorsa primavera, infatti, chi pensava che la crisi non fosse ancora superata era il 60,9%, decisamente al di sopra dell’odierno 53%. Anche sul fronte fatturato il trend sta cambiando: se ad aprile era il 57,8% a percepire un calo complessivo nella redditività del lavoro, ora è il 56% degli intervistati a pensarlo. Si riduce, anche, la fetta di coloro che prevedono un’ulteriore flessione per i prossimi mesi, al 26% contro il 27,3% di 6 mesi fa, mentre passa dal 57% al 55,6% la quota di imprese che ha ridotto il numero di dipendenti occupati. Se sul fronte globale il sentimento del settore è decisamente positivo, rimane stabile, infine, la percezione in tema di prezzi praticati ai clienti.

10 anni duri dal quale uscire con forza

A fronte di un calo del 5,75% del PIL nazionale tra il 2005 ed il 2014, il segmento produttivo ha dovuto sopravvivere a tagli di oltre il 16%, pari a circa 61,3 miliardi di euro, e quello dei servizi è sceso dello 0,71%, pari 7,5 miliardi. Di questi ultimi, per il 70%, è responsabile il solo settore del trasporto delle merci e della logistica: ciò significa che, dei 7,5 miliardi di euro ceduti in 10 anni, sono oltre 5 miliardi quelli persi dal comparto del trasporto. Un dato impressionante che deve dare ancora maggior lustro a quanto fatto dagli operatori che sono riusciti a superare al meglio questi anni difficili. Ora la speranza è quella di dare una decisa inversione di marcia anche sui numeri per ritornare ad essere uno dei settori trainanti dell’economia nazionale.

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