Una nuova ed inattesa minaccia incombe sul mondo dei camion: la crisi dei chip. Da qualche settimana semiconduttori e chip sono letteralmente introvabili, condizione che ha fortemente rallentato la produzione delle più importanti case costruttrici. Oltre a Scania, anche General Motors, Toyota e Ford hanno annunciato una revisione del programma di produzione.

Da cosa dipende questa assenza dei chip? Da una domanda che supera di gran lunga l’offerta, a sua volta rallentata dalla chiusura di alcuni impianti dei principali fornitori, Malesia in primis, per vari focolai di Covid-19. Insomma il virus circola ancora e, anche se in maniera inferiore rispetto ai mesi passati, può rappresentare un serio rischio per la ripresa della produzione dei camion, soprattutto se dovesse pericolosamente rialzare la testa.

Crisi dei chip, Scania ferma la produzione

Tra le vittime più illustri di questa crisi c’è Scania, una delle multinazionali più importanti nel settore che vende veicoli industriali e ha sedi produttive dislocate in tutta Europa.

Lunedì 30 agosto il produttore svedese ha annunciato la sospensione della produzione dei camion per una settimana. La decisione riguarda gli impianti in Svezia, Francia ed Olanda proprio per l’assenza di semiconduttori. Annunciato lo stop la settimana prossima negli impianti dell’America Latina, precisamente in Brasile ed Argentina.

Una bella botta per il colosso svedese, che nel 2020 ha visto scendere le sue vendite sotto le 72.000 unità, mentre negli anni precedenti ne ha vendute oltre 100.000.

Problemi seri anche per gli altri produttori

Per gli stessi motivi Stellantis ha dovuto ridurre fortemente la produzione in un paio di stabilimenti in Francia. Dalla crisi non ne esce indenne l’Italia, dove molti dipendenti della Sevel di Atessa sono in cassa integrazione.

Non se la passa meglio General Motors, che ha annunciato uno stop della produzione in alcuni stabilimenti del Nord America. La causa? Ancora una volta la carenza di chip.

Il colosso statunitense ha annunciato che la prossima settimana bloccherà la produzione nello stabilimento di Fort Wayne, in Indiana, e nello stabilimento di Silao in Messico.

Restando in terra statunitense, la crisi sta iniziando a colpire anche la Ford. Le dinamiche sono le stesse analizzate finora: la produzione di camion verrà bloccata a causa dell’assenza di chip.

Un settembre nero anche per Toyota Motor, che ha deciso di ridurre la produzione globale almeno del 40% rispetto ai piani iniziali.

In che modo credi che questa crisi possa incidere sul mondo dei camion e, di conseguenza, sulla vita professionale dei camionisti?

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