L’alterazione dei tachigrafi è una pratica purtroppo sempre più diffusa ed estremamente pericolosa che la Polizia Stradale sta provando ad arginare con controlli sempre più serrati e stringenti. Nel mese di febbraio i controlli si sono concentrati nella zona di Bergamo, ma fioccano le multe lungo tutto lo Stivale da Nord a Sud.

I sistemi per alterare i tachigrafi che registrano i tempi di guida e di riposo stanno diventando sempre più innovativi e quindi per la Polizia Stradale risulta difficile riscontrare eventuali irregolarità. Per questo motivo i controlli sono molto più “invasivi” ed infatti, dopo una revisione più approfondita, le forze dell’ordine spesso riscontrano gravi manomissioni.

I due casi di tachigrafi manomessi a Bergamo a provincia

Un primo controllo da parte della Polstrada è stato effettuato lo scorso 7 febbraio lungo la SS 671 a Curno, dove è stato fermato un giovane 32enne diretto a Lecco. Dopo una prima analisi col software dedicato, sia il tachigrafo digitale sia la carta del conducente risultavano in regola, ma gli agenti si sono insospettiti ed hanno preferito effettuare un controllo presso un’officina specializzata. I loro dubbi erano fondati: dal controllo più accurato è emerso che il tachigrafo era stato alterato con un telecomando che bloccava il flusso dei dati, facendo risultare regolare l’attività del conducente. Al camionista è stata ritirata la patente con la decurtazione di 10 punti. L’azienda responsabile è stata invece sanzionata con una multa di 850 euro.

Il secondo caso si è verificato sulla SP 184 nel comune di Brembate, dove è stato fermato un camionista 50enne originario della Campania. La dinamica è stata la stessa: ad un primo controllo sembrava tutto in regola, ma dopo un’analisi più approfondita in un’officina specializzata, sono state riscontrare delle irregolarità. In questo caso era stata sostituita la scheda in silicio che inviava flussi al tachigrafo con l’obiettivo di far risultare in regola i tempi di riposo. Al camionista e all’azienda responsabile sono state comminate le stesse sanzioni amministrative: ritiro della patente, decurtazione di 10 punti e multa di 850 euro.

Alterazione del tachigrafo: cosa si rischia?

È opportuno sottolineare che la manomissione del tachigrafo non si configura solo come reato amministrativo, ma anche come reato penale. Poiché si mettono a rischio vite umane, tra cui anche quella del conducente, sono previste pene che comprendono anche la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Se si verifica un infortunio a conducente o a terzi, la reclusione va da 3 a 10 anni. Da un punto di vista amministrativo, la patente può essere sospesa da 15 giorni a 3 mesi, con multe che vanno da 814 fino a 3.260 euro.

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