Carlo Mearelli, Presidente dell’associazi0ne Assologistica, è stato ben chiaro: “Nel nostro Paese la logistica non ha dignità normativa. Assologistica intende avviare questo processo”. Un processo già attivo in società che progrediscono (Mearelli ha portato l’esempio dell’Egitto, che si è dotato di un Ministero della Logistica), un processo necessario a regolamentare una fetta molto importante del PIL italiano, il 7%.

Le richieste di Assologistica

Il Convegno promosso da Assologistica, tenutosi il 21 gennaio scorso, mira a cominciare un cammino lungimirante assieme alle istituzioni, dando l’input iniziale alla progressiva realizzazione di un ordinamento adeguato di settore. “La logistica è il minimo comun denominatore dei servizi alle imprese manifatturiere e ai cittadini.

Per affrontare la spinta che sta provenendo dal Nord dell’Europa e dal Sud del Mediterraneo sul nostro Paese è necessario che finalmente il nostro settore abbia dignità normativa, necessaria a competere efficacemente sui mercati- ha continuato Carlo Mearelli- Il nostro Paese è un mercato terminale delle merci, non un hub, nonostante abbia una posizione geografica favorevole a una distanza relativamente breve dal Canale di Suez. E questo vale sia per i porti e sia per gli aeroporti. Purtroppo i numerosi potentati del territorio impediscono alle aziende e ai soggetti pubblici di effettuare scelte libere e strategiche verso la modernità”.

La risposta del Ministro

Le dichiarazioni sono mirate verso le istituzioni e a rispondere immediatamente e presente in sala, il Ministro Lupi, che non ha mosso passi indietro, accettando la sfida posta dal convegno e ribadendo le priorità: “il 9 febbraio prossimo si terranno gli stati generali della portualità e della logistica, dove dovranno essere trovate le risposte. Alcune stiamo già preparandoci per darle: io e i responsabili del ministero degli Interni, della Salute e dell’Economia ci siamo uniti anche per cercare di fare azioni concrete, rispondendo anche a quanto chiede Assologistica”.

Il Ministro Lupi ha ribadito, tuttavia, le scarse possibilità nelle mani del dicastero, che non possederebbe fondi a profusione, ma solo stanziamenti atti a valorizzare o migliorare i collegamenti di alcuni siti. Alcuni porti ed aeroporti, infatti, vedranno la nobilitazione della logistica, con la creazione di reti collegamento tra ferrovia, banchine e terminali portuali. “Come avvenuto per gli aeroporti, il nostro piano strategico dei porti prevede l’individuazione di pochi soggetti: allo stato attuale, ritengo che gli scali di Genova, Trieste e Gioia Tauro siano quelli su cui probabilmente punteremo di più per il settore logistico e cargo” ha infine aggiunto Lupi.

PIL & logistica

Durante il corso dei lavori è stato presentato anche uno studio condotto dal Politecnico di Milano, capace di mettere in luce come il ramo della logistica contribuisca con la percentuale del 7% al PIL del paese, in cui la logistica conto terzi produrrebbe un fatturato di oltre 80 miliardi di euro. Altri intervenuti hanno sottolineato la decisiva mancanza di snellezza: “L’inefficienza la paghiamo tutti” ha detto Elisa Piazzola, direttore generale di Silvano Chiapparoli Logistica.

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