L’esplosione della pandemia Covid-19 ha gettato nel caos l’intero settore dell’autotrasporto, poiché ogni Stato senza una normativa precisa ha adottato regole e comportamenti diversi per controllare o limitare il transito e l’accesso dei veicoli industriali. D’altronde una pandemia non era certo in preventivo nel calendario della UE, quindi non era stato predisposto un piano collettivo per far fronte a tale emergenza.

Tutto ciò ha provocato lunghe code alle frontiere e notevoli ritardi della consegna della merce. A questo si aggiungono i periodi di isolamento a cui sono costretti quegli autotrasportatori provenienti da zone considerate a rischio, situazione che determina una pericolosa carenza di personale.

Per colmare questo vuoto istituzionale la Commissione Europea il 23 marzo ha pubblicato delle linee guida valide per tutti i paesi membri per gestire il traffico alle frontiere e salvaguardare il libero trasporto delle merci.

“Green lanes”: corsie preferenziali per gli autisti

Ogni Governo deve innanzitutto identificare i valichi di frontiera della rete Ten-T “preferenziali”, quindi aperti al transito a tutti quei veicoli destinati al trasporto merci, indipendentemente dalla tipologia. Secondo i dettami di Bruxelles l’attraversamento di ogni frontiera non dovrebbe durare più di 15 minuti, ottimizzando così le tempistiche di consegna e di attesa per i lavoratori.

Tali corridoi preferenziali, denominati “green lanes”, sono finalizzati anche a proteggere e tutelare la salute degli autotrasportatori che sono tra i soggetti esposti al coronavirus. I controlli devono quindi ridursi allo stretto necessario ed essere effettuati senza che i camionisti scendano dalla cabina.

Gli unici documenti che gli autotrasportatori dovrebbero presentare sono quindi la carta di identità, la patente di guida e, se richiesto, una lettera del datore di lavoro. Dovrebbe inoltre essere prevista la presentazione o la visualizzazione elettronica dei documenti.

Queste misure sono state adottate per evitare discriminazioni che si sono verificate in alcune zone relative alla provenienza, alla nazionalità del conducente o al paese di immatricolazione del veicolo. Gli Stati membri sono inoltre invitati a sospendere le restrizioni di accesso alla rete stradale, come quelle previste per il fine settimana o la notte oppure settoriali.

Ulteriori accorgimenti per gli autisti internazionali

Sono previsti ulteriori accorgimenti per gli autisti internazionali, cioè quelli che sono sottoposti a maggiori controlli soprattutto alle frontiere. L’UE invita a sopprimere le restrizioni di viaggio e la quarantena obbligatoria per quei soggetti che non presentano sintomi significativi e che sono in buono stato di salute. La Commissione Europea ritiene che la richiesta di un certificato medico è superfluo ed inoltre invita a rafforzare le infrastrutture igieniche ed operative dove transitano gli operatori del trasporto.

Infine i certificati di idoneità professionale sono sufficienti per dimostrare l’appartenenza al settore del trasporto internazionale. Se tale documento non dovesse essere presente, basta una lettera firmata dal datore di lavoro.

L’UE si augura che questi principi vengano adottati anche da paesi terzi che rientrano comunque nel circuito europeo della circolazione delle merci.

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