È arrivata come una doccia freddissima su tutto il mondo dell’autotrasporto: stiamo parlando della decisione del Governo di escludere i veicoli dal Superammortamento. Il provvedimento emesso nel 2015 e che tanto ha fatto bene al rilancio del settore negli  anni scorsi, ora viene cassato dal Ministero dei Trasporti che, senza alcun preavviso, ha fatto un passo indietro, escludendo i veicoli da trasporto dalla facilitazione economica. Ora che succederà, quindi? Unrae – e non solo – pensa che ci sarà una vera e propria battuta d’arresto nel processo di svecchiamento del parco circolante pesante. Per questa ragione l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri non accetta quanto accaduto, chiedendo a gran voce di fare marcia indietro e riportare la situazione a quella del passato. Il Governo la ascolterà? Stiamo a vedere.

Un lavoro di 2 anni che potrebbe andare perso

Non giriamoci attorno: in questi ultimi 2 anni, senza il Superammortamento voluto dal Governo, il ringiovanimento del parco veicolare che ha positivamente investito il settore dell’autotrasporto non ci sarebbe stato. Se la ripresa economica, gli incentivi voluti dal MIT e la legge Sabatini hanno ridato stimolo all’intero mercato, il beneficio fiscale del 140% ha senza dubbio rappresentato la spinta decisiva per un segmento che ha tornato a performare come nel passato. Senza questo slancio, quindi, è probabile che quanto fatto di buono negli ultimi 24 mesi si possa disperdere nel giro di qualche tempo: non a caso, la possibilità di escludere i veicoli da trasporto merci dal beneficio fiscale previsto dalla Legge di Stabilità 2018 non piace per nulla agli autotrasportatori ma, come accennato, preoccupa soprattutto l’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere. Il motivo? A darne spiegazione è Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae, che conferma che per il bene del Paese sia fondamentale rendere strutturali i finanziamenti destinati al rinnovo del parco circolante, partendo proprio dalla conferma pluriennale del Superammortamento.

Trasporto 4.0: il percorso verso la tecnologia è compromesso?

Se l’uscita dal Superammortamento dei nuovi veicoli pesanti fosse confermata il rallentamento dello svecchiamento del parco circolante potrebbe essere la conseguenza più immediata a cui assistere. Non solo: questo freno ritarderebbe gli obiettivi di digitalizzazione del Trasporto 4.0, attesissimo da tutti gli operatori. La speranza è che il Governo si accorga che, con questa scelta, si comprometterebbe seriamente la realizzazione di un sistema di trasporti dotato di maggior sostenibilità ambientale e sicurezza in un settore strategico come quello dell’autotrasporto che non può tornare in crisi.

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