Il tasso di disparità di genere tra donne e uomini camionisti supera almeno del 25% il valore medio annuo. Questo è quello che i dati Istat, un ente pubblico di ricerca italiano (Istituto nazionale di statistica) riportano. Nello specifico nel 2021 sono quasi 214mila le donne al volante nel settore del trasporto e magazzinaggio e, di queste, 14mila sono conduttrici di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento.
Donne al volante: com’è la situazione?
Il dato è preoccupante e rappresenta una regressione poiché non c’è stata la tanto attesa riduzione delle disparità, ma al contrario si va incontro ad una disparità di genere più marcata nel macrosettore trasporto e magazzinaggio.
Nel 2021 il numero di conduttrici di veicoli, macchinari mobili e di sollevamento mostra un ritorno a quei valori che possiamo già individuare nel periodo pre-Covid.
Questi dati sono utili a comprendere le disomogeneità nel mondo del lavoro, con un focus particolare sui settori e sulle professioni maggiormente coinvolte e che, quindi, individuano un maggiore tasso di disparità tra l’uomo e la donna.
I numeri effettivi del rapporto Istat
L’Istituto Nazionale di Statistica evidenzia nel settore dei trasporti una percentuale femminile del 21%, corrispondente in termini assoluti a 214mila donne. Questo dato, confrontato a quello dell’anno precedente di 216mila donne, mostra una riduzione sul totale dello 0,7%. L’anno scorso era del 21,7%.
Questi valori ci permettono di comprendere che in questi ultimi anni si sta manifestando una tendenza negativa che evidenzia un tasso di disparità uomo-donna che nel settore in questione mai è stato registrato negli ultimi anni ad oggi. Il dato non aveva mai superato la soglia del 57%, ma nell’ultimo anno si è visto un incremento dell’1,5% in termini totali, raggiungendo quota 58,1%.
Tuttavia un miglioramento, seppur piccolo, lo si vede nei dati relativi al numero di donne conduttrici di veicoli, macchinari mobili e di sollevamento. Questo dato aveva mostrato un calo durante il periodo della pandemia, che ad ora conta circa 14mila donne in più, che in termini percentuali si può tradurre come lo 0,1%.
Guardando i dati del 2021, le donne sono state molto colpite dalla pandemia. Lo dimostra la decrescita in termini di numero di lavoratrici in tale settore che non si vedeva dal 2016. Basti pensare che su 101mila posti di lavoro persi nel mese di dicembre del 2020, il 98% erano occupati da donne.
Ad oggi il tasso di disparità di genere tra i conduttori di veicoli è del 95,7%, con un miglioramento rispetto all’anno precedente sul totale dello 0,3%. Questo dato è secondo solo alla disparità di genere tra uomo e donna nelle forze armate.
Cosa dicono invece i dati IRU?
I dati dell’International Road Transport Union (IRU) eleggevano l’Italia a primo paese in Europa per numero di donne al volante. Quello che però confonde è la disparità tra questi dati e quelli presentati dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat).
I dati IRU non si basano su un campione statisticamente rappresentativo, diversamente dai dati Istat, ma sono raccolti sulla base delle realtà appartenenti alla World Road Transport Organisation.
Da tener conto inoltre che i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica fanno riferimento anche ad alcune professioni caratterizzate da una percentuale femminile ancora minore.
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