Il camionista è una figura che sta scomparendo dall’Italia e dall’Europa? Secondo i dati di alcune ricerche sembra proprio di sì ed il fenomeno è davvero preoccupante poiché cresce di anno in anno. Nonostante la forte disoccupazione che dilaga in Italia, l’autotrasportatore è una figura che latita in molti settori.

Doriano Bendotti, segretario provinciale della Federazione Autotrasporti di Bergamo, ha dichiarato che le aziende di autotrasporto sono in cerca disperata di camionisti e che chiunque si presentasse a fare il colloquio probabilmente verrebbe assunto. Sulla stessa lunghezza d’onda Matteo Magoni, direttore generale di Nicoli SpA, che lamenta il fatto di avere molti mezzi fermi proprio per la mancanza di autotrasportatori. Pasquale Russo, segretario nazionale di Conftrasporto, sostiene che la latitanza di camionisti sta creando danni seri a tutto il settore che potrebbero ripercuotersi anche su altre aree di marketing.

Mancanza di camionisti, un problema europeo

Guardando al di là dei nostri confini la situazione non è migliore negli altri Paesi europei. Dai dati emersi da alcune ricerche risulta che, sotto questo punto di vista, la situazione sia particolarmente preoccupante in Germania, dove l’economia è comunque in salute. Nonostante l’affluenza degli autotrasportatori in terra tedesca sia in aumento, mancano circa 45.000 camionisti; ogni anno per 30.000 anziani che vanno in pensione subentrano solo 16.000 giovani. Per colmare il gap vengono spesso assunti camionisti dall’Est Europa col solo requisito di masticare un po’ di tedesco.

Anche in Francia la situazione è piuttosto grave e secondo Florence Berthelot, delegata nazionale dell’associazione degli autotrasportatori francesi FNTR, molti dei camionisti disponibili non hanno le competenze adatte per far questo lavoro. La situazione è quasi drammatica in Gran Bretagna, dove molte aziende sono costrette a ridurre gli ordini per la carenza di autisti.

Perché nessuno vuole fare più il camionista?

Dopo aver snocciolato i dati, a questo punto è lecita una domanda: perché il lavoro del camionista è così malvisto? Innanzitutto gli autotrasportatori fanno un lavoro estremamente duro e pericoloso, vivono per diversi giorni lontano dalle famiglie, dormono e mangiano spesso nel camion e sono sottoposti ad uno stress psicofisico non indifferente.

È emblematico il caso raccontato da “Spiegel” di Huseyin Bozkut, un turco che ha aperto a Berlino un’attività di catering con una flotta di 10 camion. Al momento ha solo 8 autisti; molti giovani – e non – rifiutano il lavoro poiché non sono disposti a svegliarsi all’alba e a faticare oltre misura per un compenso non adeguato. Per questo motivo Bozkut è costretto a rinunciare a molti lavori con un grave danno per il suo fatturato.

Sarebbe riduttivo però motivare questa mancanza di autisti con una semplice questione di pigrizia. Lo stipendio medio degli autisti spesso non è proporzionato al lavoro fatto, anche se il problema sta a monte poiché le stesse aziende devono accettare lavori a prezzi stracciati a causa di una concorrenza non sempre leale. Bisognerebbe quindi ridurre la concorrenza sleale con controlli più serrati e agevolare così le aziende virtuose che danno lavoro assicurando maggiori incentivi fiscali. Forse così il circolo vizioso prenderebbe finalmente una piega diversa.

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5 Commenti

  1. 17 Dicembre 2018 at 22:35 — Rispondi

    Siamo pagati male

  2. Fabrizio
    18 Dicembre 2018 at 22:18 — Rispondi

    Sicuramente il lavoro è faticoso e pieno di sacrifici per chi ha famiglia, molto tempo lontano dai cari e pochissimo tempo per una vita sociale, ma il punto principale è la retribuzione che in genere è appena più alta di un operaio specializzato.
    La differenza per chi deve scegliere è tra accettare un centinaio di euro in più a fronte di molti sacrifici, bhe in molti accettano di prendere meno ma avere una vita.
    Forse se il compenso fosse notevolmente superiore farebbe accettare i sacrifici che questo lavoro comporta.

  3. Nodari
    13 Gennaio 2019 at 13:20 — Rispondi

    Qualche anno indietro un autista prendeva 2 3 volte i soldi che prendeva un operaio.
    Non credo che ci siano altri argomenti da proporre.
    Paga di autista ccnl 1670 euro, ma chi volete prendere in giro?
    Deve spesarsi per stare fuori …i 2100 2500 comprendono spese di trasferta e per molti la 13 e 14….Ma di cosa parliamo?
    Pagate gli autisti come si deve, perchè i sacrifici si devono pagare.

  4. Carlo Giacon
    10 Febbraio 2019 at 14:26 — Rispondi

    Chiedete il massimo, e volete dare il minimo!! E ci trattate senza rispetto..

  5. Paolo giuseppe
    19 Dicembre 2021 at 20:59 — Rispondi

    Io mi sono ritirato, dopo 20 anni nel trasporto internazionali frigorifero, l’azienda da Como ci trattava pessimo, era un lavoro da schiavitù, arrivavi al cliente e ti obbliga a scaricare dopo tante ore di guida , poi azienda ti chiama per andare a caricare e no c’è tempo per pranzare, arri e carichi a Lille Francia per Francoforte Germania, poi scarichi , poi si ricarica per Roma , poi ti manda vuoto a Ascoli Piceno e carichi per Savona, poi da Savona passi per casa ( dopo 13 giorni riposo 1 giorno, e si riparte domenica alle 22:00 con destino hamburgo, es così la schiavitù , e uno stipendio da miserabile, ho deciso di dimenticare i camion, adesso sto lavorando come idraulico gas es guadagno i stesso soldi di autista. Lavoro da lunedì a venerdì 8 ore al giorno e tutte le sere a casa. Ci credo che i giovani di oggi no vogliono fare questo mestiere , e totalmente massacrante.

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