Chi l’ha detto che l’autotrasporto è un mestiere solo per adulti? L’Albo dell’Autotrasporto e Unrae pensano che uno dei settori più importanti dell’economia nazionale possa essere ancora di grande appeal anche per i giovani. Nonostante tutto: infatti, l’immagine della professione del camionista è spesso vista negativamente dall’opinione pubblica. E poi la concorrenza straniera ha reso questo mestiere poco attraente dal punto di vista della soddisfazione economica, soprattutto se paragonato ai sacrifici richiesti. Senza dimenticare che, grazie allo sviluppo della tecnologia, nei prossimi 20 anni, la guida autonoma potrebbe essere una realtà tangibile. Che fare, quindi? L’Albo dell’Autotrasporto e Unrae hanno pensato ad un’iniziativa molto interessante – e vincente, stando ai numeri – che consenta di avvicinare i giovani alla professione di conducente. Scopriamo di più.

Attività formative per i giovani

L’Albo e Unrae hanno deciso di investire nella formazione dei giovani ragazzi: un successo inatteso, quello dei corsi di avvicinamento alla professione che hanno spinto oltre 2 mila candidati a partecipare alle attività. Non solo: il grande riscontro di pubblico ha costretto gli organizzatori ad incrementare i fondi dedicati, aumentando di tre milioni di euro le quote a disposizione. Obiettivo finale: dare ai primi 500 ragazzi in graduatoria, l’opportunità di finalizzare l’intero percorso di formazione per l’acquisizione della patente E. E così sta accadendo: i rappresentanti dell’Unrae, giorno dopo giorno, stanno portando avanti con passione professionalità le lezioni, formando i ragazzi sul significato di guidare un camion, su quali strumentazioni ultra moderne ci siano all’interno delle cabine di ultima generazioni, su quale tipo di preparazione informatica sia richiesta per intraprendere la professione e su tanto altro ancora.

Un mezzo di trasporto che strizza l’occhio alla modernità

Il camion 2.0 non è più una massa gigante di ferro, ma è un vero e proprio concentrato di tecnologia. I giovani, quindi, possono trovarsi a loro agio all’interno di cabine pensate per il massimo comfort. Come confermato dalle parole di Franco Fenoglio, presidente della sezione Veicoli Industriali di Unrae, i giganti della strada moderni devono essere affidati a conducenti preparati, responsabili e aperti alla tecnologia. Nei prossimi anni, infatti, la massima connettività in termini intermodali e la sicurezza garantita dagli strumenti tecnologici dovrà essere necessariamente gestita da personale sempre più qualificato. Chi meglio dei ragazzi, quindi, può sfruttare le grandi possibilità di costruirsi una professione ad alto tasso tecnologico? Ecco perché a 6 mesi dal suo lancio, il Progetto Giovani Conducenti dell’Albo sta proseguendo nel suo impulso positivo, per un successo che durerà nel tempo.

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