Lo scorso 13 marzo 2017 sono entrate in vigore le nuove procedure operative per la revisione dei veicoli pesanti. A decretarle è stata la Direzione Generale della Motorizzazione del Ministero dei Trasporti che ha diffuso una circolare in cui sono stati riepilogati gli step che le imprese operanti nel settore dovranno seguire per le revisioni di veicoli oltre le 3,5 tonnellate. Tali disposizioni, già attive, si vanno ad aggiungere a quelle precedentemente in vigore. Nello specifico, queste novità normative integrano la metodologia e la tipologia dei controlli che dovranno essere effettuati sui veicoli da parte delle officine che eseguiranno la manutenzione ordinaria o straordinaria. Il modello da utilizzare sarà il TT2100 e servirà per certificare l’avvenuta revisione. Sul retro di tale documento, infatti, le officine dovranno apporre le risultanze delle loro verifiche effettuate sul mezzo. Inoltre, il modello TT2100 che servirà anche per prenotare la revisione dei veicoli, dovrà contenere due dichiarazioni distinte: la prima, del proprietario utilizzatore del veicolo a cui sarà abbinata l’indicazione del numero di iscrizione al Ren, e la seconda, a cura del responsabile dell’officina, in cui lo stesso si assume la responsabilità̀ di aver sottoposto il veicolo ad una corretta manutenzione, dichiarando, in particolare, di aver portato a termine – con successo – tutti i controlli di conformità definiti dalla nuova circolare.
Le nuove tempistiche delle revisioni
Il MIT non solo ha messo mano alle modalità di revisione, ma ha anche ritoccato le durate minime per la corretta e completa esecuzione dell’analisi del mezzo. Sulla base delle esperienze pregresse ed in linea con quanto avviene in altri Paesi dell’Unione Europea, il Ministero dei Trasporti ha rivisto i tempi della revisione in funzione delle diverse tipologie di veicoli. Per i trattori e le motrici il tempo minimo è di 20 minuti, per i rimorchi ed i semirimorchi bastano invece 15 minuti. Sale a 30 minuti, infine, il tempo di revisione per i veicoli in ADR, adibiti al trasporto di merci pericolose.20
Il malcontento delle associazioni di categoria
Le parole di Amedeo Genedani, Presidente di Confartigianato Trasporti e Unatras, confermano il malcontento degli operatori del settore a seguito di queste novità normative. Alla base del sentimento negativo, l’idea che tale circolare risulti come un ulteriore penalizzazione per le imprese. Secondo Genedani, infatti, sostenere un passaggio aggiuntivo nella revisione significa avere maggiori complicazioni e costi superiori. Il Presidente di Confartigianato Trasporti, conclude sostenendo che non è possibile continuare ad appesantire la vita delle imprese, con provvedimenti burocratici non concordati tra le parti che fanno solo lievitare i costi di gestione.
1 Commento
Altro ladrocinio statale… Sti b******i e figli di puttana non sanno più cosa inventarsi