Per i camionisti la sosta dovrebbe essere il momento più rilassante della giornata, quello in cui è possibile godere di un meritato riposo dopo tante ore alla guida in condizioni meteorologiche non sempre amiche e su strade spesso dissestate. Invece i principali pericoli per camionisti si presentano proprio durante le soste, in particolare quelle lunghe, dove può succedere praticamente di tutto.
E così, dopo una lunga giornata lavorativa con pasti veloci e frugali e tutti gli imprevisti che possono palesarsi durante il tragitto, ecco che gli autotrasportatori devono tenere le antenne dritte durante il riposo poiché possono verificarti furti di carburanti e rapine nelle aree di sosta, senza considerare il rischio “clandestini” che analizziamo nei seguenti paragrafi.
I pericoli per camionisti nelle aree di sosta
I furti sono all’ordine del giorno nelle aree di sosta, perciò per prima cosa sarebbe preferibile cercare una zona in vista e non troppo nascosta, proprio per non rendere ancora più facile il “lavoro” dei ladri che potrebbero approfittare di pochi minuti di distrazione, entrando in azione quando il camionista è in bagno per espletare i suoi naturali bisogni.
Bisogna poi nascondere tutta la propria attrezzatura e gli oggetti personali, chiudendo per bene il camion. I pericoli però non finiscono qui poiché i camionisti spesso vengono anche rapinati da malintenzionati che magari approfittano di aree di servizio poco illuminate e poco frequentate, soprattutto nelle ore serali e notturne.
Altro pericolo tipico è il furto del gasolio o delle merci trasportate e, in tal caso, la colpa ricade sul camionista che ne è il responsabile. Le grandi aziende sono assicurate, ma nelle piccole aziende spesso l’autotrasportatore è costretto a risarcire il danno.
Ormai in tutta Italia, ma in generale nelle varie nazioni d’Europa, il rischio di furti e rapine di camion è elevatissimo e quindi è necessario seguire sempre le regole del buon senso per provare, se non ad azzerare, quanto meno a ridurre i pericoli.
Il “rischio” clandestini
Da un po’ di tempo i camionisti devono fare i conti anche con i clandestini, alcuni dei quali salgono di nascosto a bordo dei camion. In alcuni paesi si utilizza un particolare strumento, chiamato CO2, che consente di controllare i camion e verificare se a bordo ci sono per l’appunto dei clandestini. Si tratta di una sofisticata sonda in grado di rilevare la CO2 emessa dal corpo umano e quindi capire se ci sono persone a bordo dei camion.
In alcuni casi i clandestini possono viaggiare per centinaia di chilometri senza minimamente che gli autotrasportatori se ne accorgono. I guai si verificano alle frontiere dove, durante i controlli, la polizia frontaliera scopre appunto la presenza a bordo dei clandestini.
Il problema è che i clandestini si sono specializzati e sono in grado di entrare nei camion anche se il telone è ben sigillato. Spesso tagliano il tetto o rompono i sigilli metallici posti nelle fibbie laterali e poi con un complice saldano il punto, così per il camionista diventa complicato accorgersene.
E, in questi casi, i camionisti rischiano grosso: non solo multe da 2.000 euro, ma anche sanzioni penali. Il problema è che alcuni camionisti realmente si fanno pagare per trasportare illegalmente clandestini, quindi è difficile convincere la polizia di non essere complici. Meglio quindi un controllo in più, magari anche superfluo, prima di rimettersi in marcia dopo una sosta.
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