Le ragioni legate all’inquinamento ambientale avanzate da parte del governo austriaco a Bruxelles, non hanno convinto la Commissione impegnata a pronunciarsi sul tema. L’Austria, infatti, aveva presentato, lo scorso dicembre, un progetto di divieto settoriale che è stato completamente rigettato dall’Europa, con la motivazione che il blocco stradale previsto per le ragioni legate alla qualità dell’aria nella Valle dell’Inn, non è sufficiente alla misura ipotizzata. Il contenuto del programma di divieti, infatti, era basato sul trasferimento di numerose tipologie di merce, al momento gestite su gomma, sulla rete ferroviaria. Una richiesta che, secondo gli esperti della UE, è stata ritenuta davvero sproporzionata rispetto agli obiettivi da raggiungere. In una nota, infatti, la Commissione, dopo aver analizzato in questi mesi le misure restrittive della circolazione del traffico pesante nell’asse del Brennero, ha contrastato tutte le basi giuridiche del provvedimento, negando così l’ok a procedere all’attuazione delle misure limitative proposte dal Tirolo.

Ambiente da tutelare, ma non così: ecco le motivazioni del diniego

La Commissione Europea, pur sottolineando l’importanza dell’applicazione di misure restrittive per la circolazione delle merci in caso di motivi ambientali, suggerisce all’Austria di rivedere la posizione legata al blocco pressochè totale proposto per le strade a lunga percorrenza del Tirolo. Non solo: è la stessa UE a suggerire possibili soluzioni alla problematica, come l’incremento della differenziazione del pedaggio del traffico pesante basandosi sulla classe Euro dei veicoli, o la riduzione della velocità massima per tutti i veicoli leggeri, fissando il limite a 80 km/h. Secondo gli esperti, addirittura, questo tipo di contromisure produrrebbero risultati ancora più efficienti rispetto al bocciato divieto settoriale.

Per l’Italia è una notizia positiva: così Anita commenta la decisione

Ad attendere con trepidazione questa decisione non c’era solo l’Austria. Anche il nostro trasporto nazionale, infatti, avrebbe potuto subire pericolose ripercussioni in caso di via libera al blocco tirolese. Le parole di Thomas Baumgartner, presidente Anita, sottolineano come la risposta dell’UE rappresenti un passaggio fondamentale sul tema di libera circolazione e scambio delle merci. La misura proposta, continua Baumgartner, non avrebbe prodotto gli effetti sperati sull’ambiente, ma al contrario avrebbe messo in ginocchio i collegamenti tra l’Italia e le altre nazioni, vista la possibile chiusura di un asse strategico come quello del Brennero. Anche perché, conclude Baumgartner, sul fronte ambiente sono già stati fatti grandi e condivisibili passi in avanti: come confermato dall’anticipazione delle tempistiche di introduzione del divieto permanente per i veicoli Euro3, che la Commissione Europea ha fissato, al momento, per la metà del 2016.

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