Lo scorso mercoledì 4 luglio 2018 il Parlamento UE ha bloccato il pacchetto mobilità, passando la palla alla Commissione Trasporti dell’Europarlamento che dovrà rivederlo ed introdurre normative più in linea con le esigenze dei camionisti e degli autotrasportatori. Maurizio Diamante, segretario nazionale di Fit-Cisl, ha accolto con grande gioia questa notizia e continua ad essere in prima linea a difesa dei diritti degli autotrasportatori. I sindacati da tempo si battono ritenendo che le modifiche relative ai tempi di guida e di riposo di camionisti e autisti di autobus a lunga percorrenza, insieme alle norme sul distacco transazionale, siano una seria minaccia per i diritti dei lavoratori.

Cosa prevede il pacchetto mobilità

Continua ad essere molto tormentato l’iter per l’approvazione del pacchetto mobilità, osteggiato dai sindacati e dai camionisti. In pratica il nuovo “mobility package” costringerebbe gli autotrasportatori a guidare per molte ore di seguito, determinando un eccessivo sfruttamento dei lavoratori. Molti camionisti inoltre lavorano fuori dal loro Paese di origine, quindi l’allungamento dell’orario di lavoro li costringerebbe a vivere all’interno dei camion per diverse notti. Tutta questa situazione favorirebbe le condizioni di dumping sociale e di concorrenza sleale, poiché le aziende potrebbero sfruttare quegli autotrasportatori, prevalentemente provenienti dall’Est Europa, disposti a stare lontani da casa anche per diversi giorni e ad accettare un salario molto più basso.

Fit-Cisl annuncia: “Continueremo a lottare nell’interesse degli autotrasportatori”

I pericoli indicati nel precedente paragrafo sono gli stessi sottolineati dal segretario di Fit-Cisl, secondo il quale le novità introdotte peggiorerebbero le condizioni di vita e di lavoro degli autisti di camion e di autobus a lunga percorrenza. Aumentare le ore di guida per gli autisti e diminuire quelle di riposo peggiorerebbe le condizioni di distacco transnazionale per i camionisti, senza considerare i rischi legati alla sicurezza. Con meno ore di riposo e più ore di guida sulle spalle i riflessi e la reattività non possono essere al 100% per gli autisti, che di fatto rappresenterebbero un pericolo per sé stessi ed anche per gli altri automobilisti sulla strada. Un altro “fantasma” che aleggia sul pacchetto mobilità, come indicato da Diamante, è il sopracitato dumping sociale che favorirebbe la concorrenza sleale tra le aziende europee di trasporto su gomma basata sullo sfruttamento dei lavoratori. Proprio per questi motivi Fit-Cisl promette di portare avanti questa battaglia al fianco dell’Eft, la Federazione europea dei lavoratori dei trasporti, e degli altri sindacati. L’obiettivo è tutelare i diritti di una categoria di lavoratori più esposta allo sfruttamento ed aumentare la sicurezza stradale.

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