Negli ultimi mesi la Polizia Stradale sta pizzicando sempre più “furbetti delle emissioni” che, tramite un trucchetto, eludono la normativa relativa alle emissioni. L’impianto anti-inquinamento dei camion viene manomesso tramite un dispositivo elettronico di simulazione che consente di risparmiare sul costo dell’AdBlue, un additivo finalizzato a ridurre le emissioni di biossido di azoto nei motori diesel.
Ad un primo controllo i camion possono sembrare in regola, ma in realtà grazie all’azione della centralina posta abusivamente sul camion viene alterato il corretto funzionamento di miscelazione dell’additivo AdBlue, obbligatorio per legge. Di conseguenza questi mezzi rilasciano emissioni dei gas di scarico superiori alla soglia consentita a livello europeo.
Come funziona il trucco?
I tir per rientrare nelle categorie Euro 5 o Euro 6 e per ridurre quindi le emissioni sono dotati di un sistema chiamato Selective Catalyst Reduction (SCR) che funziona tramite un catalizzatore dove viene inserito l’additivo AdBlue capace di trasformare gli ossidi di azoto in vapore acqueo e azoto.
Questo additivo si può acquistare direttamente presso i distributori di benzina e se il computer di bordo non lo rileva riduce in automatico la velocità del camion a 30 km/h. Per evitare questa limitazione i camionisti applicano un dispositivo che simula la presenza dell’AdBlue e rendono funzionante l’SCR. Il mezzo sembra quindi marciare a norma di legge, ma in realtà sta inquinando come un Euro 1.
Questo fenomeno si è diffuso prima in Austria, poi in Svizzera e adesso si sta espandendo a macchia d’olio anche in Italia. Anche se le sanzioni sono piuttosto elevate (600 euro più rimozione e sequestro del dispositivo elettronico e ritiro della carta di circolazione), non sembrano sufficienti a scoraggiare le società di trasporti che con questo trucco possono risparmiare fino a 60.000 euro all’anno.
Qual è l’attuale normativa?
I trucchetti e le “furbate” di camionisti e aziende di trasporto ostacolano il piano europeo che punta ad una mobilità green ed ecosostenibile per i prossimi anni. L’attuale legislazione prevede un abbassamento delle emissioni medie di CO2 inferiore del 15% entro il 2025 rispetto ai valori del 2019; per il 2030 si punta ad una riduzione delle emissioni di CO2 pari al 30%.
Questi provvedimenti, oltre a garantire una mobilità più “eco-friendly”, mirano a realizzare risparmi importanti per le stesse aziende di trasporto in virtù dei minori consumi di carburante. Per ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 la Commissione Europea sta favorendo la progettazione di veicoli sempre più aerodinamici e migliorando l’etichettatura per gli pneumatici per promuovere le gomme di classe A.
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