Per qualcuno potrà sembrare strano e insolito, ma Scania sta conducendo importantissimi test legati alla sicurezza stradale monitorando le onde cerebrali. Avete capito bene: lo studio scientifico condotto dal colosso scandinavo, infatti, si pone l’obiettivo di migliorare l’efficacia dei dispositivi di avviso di bordo dei camion attraverso il controllo delle onde che emette il cervello. Spieghiamoci meglio: la ricerca in corso, che sta coinvolgendo i più grandi esperti dell’Istituto tedesco Max Planck di Tubinga, specializzato in cibernetica biologica, mira a cogliere le differenti reazioni che, inconsciamente, avvengono nel cervello dei guidatori al volante degli autoveicoli. Modificando i diversi stimoli acustici esterni, infatti, le reazioni possono essere delle più disparate, dalla riflessione alla paura, e ciò può essere controproducente per la sicurezza. Per tale ragione, lo studio cercherà di plasmare un sistema di avviso e di allarme il più efficace possibile per l’uomo, in modo da migliorare sensibilmente la sua funzione preventiva nei confronti di chi è alla guida del mezzo.

Come si è svolto lo studio

Sono stati coinvolti 16 guidatori professionisti per essere sottoposti allo studio scientifico condotto da Scania e dall’Istituto Max Planck. Una volta seduti sulla plancia di comando del simulatore, sono stati posti sul cranio di ogni driver ben 64 elettrodi con l’obiettivo di registrare, attraverso un classico elettroencefalogramma, le loro funzionalità cerebrali. In questo modo è stato possibile misurare l’attività del cervello senza le solite distorsioni di cultura e provenienza che spesso influenzano la percezione di ciascuno nell’ascoltare i segnali acustici e nel comprendere la loro natura. Ogni sessione di prova ha avuto una durata di 25 minuti: durante questo lasso di tempo i piloti, impegnati in tratti di strada simili tra loro, hanno ascoltato 12 suoni diversi emessi per circa venti volte, mischiati ad una serie di rumori di sottofondo non connessi alla strumentazione di bordo. Ogni volta che i guidatori percepivano il suono legato ad un segnale di allarme, avevano il compito di premere un pulsante.

I risultati arriveranno a breve

Secondo Christiane Glatz, ricercatrice in neuroscienze cognitive dell’Istituto Max Planck, l’esperimento in corso è molto importante per creare sistemi di sicurezza in grado di assolvere alla loro funzione in maniera efficiente. La Glatz ha spiegato come un segnale acustico a bordo, per garantire massima sicurezza, debba essere compreso immediatamente dal pilota, senza alcuna titubanza. Non dovrebbe, quindi, venir stimolata alcuna riflessione ma un’azione ben precisa. Una volta valutati tutti i dati raccolti nei test, Scania sarà in grado di identificare il “suono migliore” da utilizzare nei sistemi di bordo.

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