Il grande boom del nuovo millennio, la crisi economica che ha messo in ginocchio l’intero settore, ora una lenta ripresa: l’autotrasporto negli ultimi anni ha cambiato pelle numerose volte. Non solo a causa di elementi interni, connessi alle dinamiche nazionali del segmento: l’apertura delle frontiere e la concorrenza spinta da parte degli operatori dell’Est Europa hanno reso ancora più critici i fattori di rischio tipici di un’economia commerciale come quella del trasporto su gomma. Tutti elementi che si sono tradotti in numeri inconfutabili: dal 2010, ad esempio, sono sparite oltre 15 mila aziende, la maggior parte delle quali imprese individuali. Aumentano invece le Societ agrave per Azioni, segno che le piccole realtà in Italia hanno sempre meno spazio vitale, viste le crescenti difficoltà dovute alle dinamiche del mercato. Uno scenario in costante movimento, quindi, che verrà ampiamente spiegato e discusso durante ll trasporto in Europa: come armonizzare costi e normative, un workshop che andrà in scena il 19 maggio a Castel Maggiore, in provincia di Bologna.
Le principali tappe dell’autotrasporto odierno
Dal 2000 la strada percorsa dall’autotrasporto è stata ricca, a volte purtroppo, di sorprese. Lo slancio a cavallo di millennio, ha perso il suo abbrivio dopo qualche anno, proprio nel momento in cui si stava iniziando a parlare di nuove dinamiche tra l’autotrasporto italiano e quello dell’Est. La crisi economica nazionale, che non ha certamente risparmiato il segmento, ha provocato un impatto ancora superiore proprio a causa dell’ingresso di questo nuovo competitor, caratterizzato da una concorrenza a basso costo e spesso, sleale. La delocalizzazione delle aziende italiane, nel tentativo di sopravvivere, è costata ancora più cara al mercato nazionale, entrato in un circolo vizioso pericolosissimo che ha mietuto numerose “vittime”. Il vento, però, è cambiato: gli interventi del Governo hanno messo un freno a questa emorragia, che pare essersi fermata. Si guarda quindi al futuro, con un rinnovato entusiasmo.
I passi verso l’obiettivo del 2020
Gli obiettivi nel futuro del settore dell’autotrasporto sono numerosi: a partire dal rinnovamento del parco circolante, ancora troppo vecchio. Gli incentivi statali e le nuove politiche europeea tutela dell’ambiente sembra siano la linfa giusta per dare una svolta decisiva al rilancio del segmento. L’innovazione, inoltre, che vedrà l’avvento di nuovi carburanti, tecnologie avanzate per la guida assistita e sistemi di sicurezza di ultima generazione, darà il suo decisivo contributo al rilancio definitivo di un settore che, anno dopo anno, continuerà ad evolversi e a cambiare.
1 Commento
Bisogna penalizzare i colossi del trasporto italiano in quanto fanno esercitare cabotaggio da trasportatori dell’est,che non hanno il minimo requisito tipo:( conto terzi o permessi) per effettuare trasporto nel territorio italiano.E’ da rivedere le tariffe ministeriali che purtroppo non hanno dato nessun cenno per far sopravvivere piccole realta’,nessun bonus carburante,nessun bonus per gli pneumatici che purtroppo a volte sono costretti a circolare con gomme usurate e senza parlare della pressione fiscale.Speriamo che con i nuovi motori evoluti LNG riusciranno ad abbattere i costi di esercizio e sviluppare qualcosa di buono.