Quando si parla di rapporto tra associazioni di settore e Governo non c’è mai da stare tranquilli. Da un lato, infatti, ci sono le principali sigle che chiedono di essere costantemente ascoltate e dall’altro, invece, ci sono gli esponenti del Ministero che, sempre più spesso, si defilano, evitando il confronto. In questa situazione di totale impasse, le conseguenze più gravi si riversano sempre sugli operatori e sulle numerose aziende che quotidianamente sono impegnate nel loro lavoro su strada. L’ultima diatriba in ordine di tempo tra Stato e associazioni non si è fatta attendere e vede protagoniste 3 delle sigle nazionali più importanti, come Unatras, Fedit e Anita, da una parte, e il sottosegretario ai trasporti Simona Vicari, dall’altra. Motivo del contendere sono i principali temi ancora aperti legati al trasporto merci in contro terzi.

Un incontro richiesto a gran voce

Ciò che le associazioni di categoria stanno chiedendo ai vertici statali è un incontro urgente per confrontarsi sui temi più scottanti per il segmento. Per questa ragione Unatras, Fedit e Anita hanno inviato una lettera unitaria, sottoscritta da tutte le associazioni che aderiscono alle 3 sigle, indirizzata al Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Simona Vicari, e al Capo di Gabinetto del Ministero Infrastrutture e Trasporti, Mauro Bonaretti. Al momento, tuttavia, sembra che nulla si sia mosso. Il Governo, infatti, non ha ancora dato risposta formale a quanto richiesto e nei prossimi giorni, in caso dovessero rimanere disattesi tali riscontri, potrebbero concretizzarsi gli estremi per pensare a soluzioni più drastiche come quella di uno sciopero generale.

I temi al centro del dibattito

Nella lettera congiunta inviata al Governo, le associazioni hanno richiesto un incontro immediato per poter discutere allo stesso tavolo delle questioni più spinose che ancora minano la stabilità del settore. Tra queste, in particolare, spiccano i temi relativi all’attuazione della disposizione sulla decontribuzione per gli autisti che effettuano trasporti internazionali, già prevista dalla scorsa Legge di Stabilità, oltre a quelli legati all’analisi delle risorse per il settore per l’anno 2017, necessaria per mettere in atto una coerente suddivisione che possa tenere conto sia delle norme comunitarie che delle effettive esigenze degli operatori. Ma non è tutto: al centro del dibattito, infatti, le associazioni vorrebbero porre anche la questione del funzionamento degli uffici territoriali della motorizzazione, le cui carenze di organico stanno fortemente rallentando le operazioni obbligatorie per le imprese, come sta accadendo, ad esempio, con i servizi di revisione dei mezzi.

Articolo precedente

Scania festeggia i 125 anni di storia a Villa Erba

Articolo successivo

Euro 6 in Tirolo: c’è il via libera dell’Austria

Nessun commento

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *