Una recente sentenza di Bruxelles ha condannato i cartelli dei camion a pagare delle pesanti sanzioni per l’accordo sui prezzi di vendita sui camion e dei ricambi più innovativi, a danno della tradizionale concorrenza dei mercati. Tutte le aziende, che dal 1997 al 2011 hanno acquistato in leasing o noleggiato a lungo termine un mezzo superiore alle 6 tonnellate, possono avanzare azioni collettive per richiedere un risarcimento fino al 20% del costo totale nel camion. La Commissione Europea ha già sanzionato alcuni dei principali brand produttori di veicoli pesanti come Volvo/Renault, Man, Daimler/Mercedes, Iveco, DAF e Scania per 2,9 miliardi di euro. Adesso però anche le aziende sono pronte a scendere sul campo di battaglia per richiedere il risarcimento del danno subito.

Class action, i primi passi si muovono in Friuli Venezia Giulia

I primi focolari di class action si sono già accesi in Friuli Venezia Giulia, dove si stima un danno di 20 milioni di euro per circa 4.000 autocarri merci superiori alle 6 tonnellate. Confartigianato si è schierata al fianco delle aziende, 30 delle quali hanno già aderito alla class action contro i cartelli dei camion. Siamo solo all’inizio quindi è molto probabile che nel corso del tempo se ne aggiungeranno molte di più per far valere i loro diritti.

Le cifre non sono affatto trascurabili considerando che su un mezzo di 70.000 euro, oltre al surplus praticato dalle aziende produttrici, il costo complessivo può superare i 10.000 euro. Considerando le varie tipologie dei mezzi pesanti interessati il danno complessivo ammonta a circa 5.000 euro per ogni veicolo.

Confartigianato Udine spiega le modalità dell’azione risarcitoria

Stefano Adami, capogruppo degli autotrasportatori di Confartigianato Udine, spiega che l’azione risarcitoria verrà portata avanti da Stichting Trucks Cartel Compensation dinanzi al Tribunale di Amsterdam. Le imprese saranno sollevate da ogni onere e, nel caso in cui la richiesta di rimborso dovesse avere successo, saranno detratte le spese dalle somme recuperate. Se invece i giudici dovessero respingere l’istanza, alle imprese non verrà comunque richiesto nessun esborso di denaro. A sostenere le aziende danneggiate c’è anche il CNA-Fita, che ha confermato l’impegno a sostenere l’interesse degli iscritti senza far gravare su di loro le spese legali. L’associazione si impegna inoltre a mettere al riparo le aziende da essa rappresentate contro eventuali ritorsioni legali da parte dei grandi brand.

Tutte le imprese che non hanno aderito ancora alla class action, ma intendono farlo per richiedere i danni, possono contattare l’ufficio Trasporti di Confartigianato Imprese Udine chiamando lo 0432516737. In alternativa possono richiedere ulteriori informazioni sulle modalità di adesione scrivendo un messaggio all’indirizzo di posta elettronica abianchi@uaf.it.

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