Alla guida di un camion bisogna prestare grande prudenza, ma è richiesta un’attenzione ancora maggiore in determinati punti lungo l’arteria stradale italiana. L’ACI ha elaborato e diffuso una statistica relativa alle strade più pericolose d’Italia, che comprende prevalentemente statali ed autostrade. Il maggior numero di incidenti si verifica lungo le strade urbane e cioè nei centri abitati con una percentuale pari al 70%. Gli incidenti più gravi e purtroppo in alcuni casi mortali si verificano invece lungo le strade extra-urbane, dove la velocità è maggiore. La presenza di mezzi pesanti aumenta il rischio di incidenti, che infatti coinvolge il 41% degli autocarri.

Sicurezza stradale: un confronto con gli anni precedenti

Sul medio termine la situazione sembra migliorare, poiché rispetto al 2010 c’è stata una diminuzione degli incidenti pari al 22% ed i morti sono calati del 17,8%. Rispetto al 2016 però gli incidenti sono diminuiti solo dell’1%, mentre i morti sono aumentati del 7,4%.

Anche se le statistiche dell’ACI non analizzano le cause degli incidenti, è comunque possibile stilare delle conclusioni piuttosto logiche. Sul medio e sul lungo periodo la riduzione degli incidenti è attribuibile principalmente alle nuove tecnologie sui mezzi di trasporto che hanno implementato notevolmente i sistemi di sicurezza. Molti incidenti sono da attribuire alle strade e a chi le gestisce, infatti a parte la stesura dell’asfalto drenante poco o nulla è stato fatto per migliorare le condizioni di sicurezza. Infine sul breve periodo, dove il fattore veicolo non ha grande importanza, la colpa degli incidenti è da attribuire all’incoscienza dei guidatori. Eccessiva velocità e guida distratta continuano ad essere tra le principali cause di incidenti.

La classifica delle strade più pericolose d’Italia

Dopo aver analizzato meriti e demeriti diamo uno sguardo alla classifica delle strade più pericolose d’Italia. L’ACI ha stilato la graduatoria tenendo conto le tratte per provincia e classificandole per numero di incidenti per chilometro. I tratti più pericolosi si concentrano nelle più grandi città d’Italia, dove ovviamente c’è il maggior numero di traffico.

Al primo posto di questa poco onorifica classifica si posiziona il tratto urbano della A24 GRA-Portonaccio di Roma, chiamato anche “penetrazione urbana”. Al secondo posto si colloca il Raccordo di Marghera di Venezia, vale a dire il breve tratto della tangenziale di Mestre-SS11. Infine sul gradino più basso del podio troviamo il Raccordo di Reggio Calabria. Al quarto posto c’è la Diramazione Capodichino della tangenziale di Napoli e al quinto posto il Grande Raccordo Anulare di Roma. In questa speciale classifica compare diverse volte Milano, le cui strade più pericolose sono la tangenziale Ovest, la tangenziale Est e la SS 036 del Lago di Como e dello Spluga.

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