Pochi giorni fa, a Bruxelles, si è svolta la prima audizione pubblica dell’anno del Cese che ha incentrato grande attenzione sui temi legati al Libro Bianco dei trasporti, lo strumento adottato nel marzo 2011 dalla Commissione Europea per regolare la strategia globale, che l’UE sta mettendo in atto quotidianamente, per raggiungere, entro il 2050, un sistema sempre più competitivo, capace di migliorare la mobilità, rimuovendo gli ostacoli operativi più critici e alimentando, così, la crescita e l’occupazione. Gli obiettivi del Libro Bianco, nella versione originale, erano inoltre indirizzati a ridurre drasticamente la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di petrolio, per un settore sempre più orientato verso la tutela dell’ambiente, grazie ad una consistente diminuzione delle emissioni di carbonio nei prossimi anni.

Gli scopi principali del Libro Bianco 2011

Erano 10 gli obiettivi complessivi tracciati dagli esponenti europei nella prima stesura del Libro Bianco. Tra questi, in termini di impatto, ne spiccano alcuni davvero rilevanti come, ad esempio, l’obiettivo numero 1 che mira a dimezzare l’uso dell’alimentazione tradizionale nel trasporto urbano entro il 2030, liberando completamente le città dalle emissioni di CO2 non oltre il 2050. Incentrato sul trasporto merci su strada è l’obiettivo numero 3: è stato sancito che, nei prossimi 15 anni, almeno il 30% dei movimenti con distanza tra luogo di partenza e arrivo superiore a 300 km dovrà passare dai mezzi su gomma ad altre forme di trasporto, via treno o su acqua.

Le ultime revisioni

L’audizione pubblica del Comitato economico e sociale europeo è stata l’occasione per far emergere nuove necessità nel percorso che dovrà portare, tra non più di 35 anni, ad un sistema dei trasporti competitivo e sostenibile. I principali temi discussi durante l’evento riguardano le dinamiche legate al cabotaggio, al trasporto intermodale, all’utilizzo dei combustibili ecologici e al dumping. L’Italia è stata rappresenta all’incontro da Anita, l’Associazione nazionale delle imprese di autotrasporto e logistica, che ha posto particolare attenzione sul disallineamento delle norme, sia salariali che fiscali, applicate dai diversi Paesi membri dell’Unione, e sul peggioramento della situazione legata al social dumping.

Il Cese ha espresso massima apertura nella volontà di approfondire queste tematiche: lo testimonia l’impegno preso dal Comitato, a chiusura della manifestazione, in merito alla promessa di rivedere gli aspetti principali del Libro Bianco 2011 che, secondo le stime, dovrebbe diventare realtà nel periodo compreso tra l’ultimo trimestre del 2015 e l’inizio del 2016.

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