Qualche giorno fa abbiamo parlato del pacchetto mobilità presentato dall’Unione Europea per contrastare il dumping sociale. Tra le principali novità per il settore autotrasporto, non è passata inosservata la liberalizzazione delle operazioni di cabotaggio su 5 giorni. Una novità che, secondo le principali associazioni nazionali, metterebbe completamente in ginocchio le imprese italiane. La revisione dell’attuale norma sul cabotaggio – che estenderebbe il numero di operazioni eseguibili da 3 in 7 giorni a un numero illimitato ma in non più di 5 giorni – parrebbe essere davvero deleteria per le aziende nostrane. A confermarlo sono le parole del presidente di Fai-Conftrasporto, Paolo Uggè, che ha spiegato le ragioni di questo clamoroso “fuorigioco” per le company nazionali. Se tale misura dovesse entrare in vigore, spiega Uggè, verrebbe consentito agli operatori esteri di effettuare qualsiasi tipo di trasporto dal lunedì al venerdì, di rientrare nel Paesi di origine durante il weekend e di tornare in Italia nella settimana successiva. Una modalità assolutamente inaccettabile.

Anche il Ministero dei Trasporti contro l’UE

Non sono solo le associazioni di categoria a pensare che la misura del Parlamento Europeo sia da respingere. Anche il Ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha fatto sapere che quanto è stato predisposto dalla Commissione continentale non è soddisfacente per l’Italia. Una liberalizzazione senza garanzie, infatti, non può essere accettata in alcun modo. La richiesta di Delrio è chiara: è necessario prevedere una misura correttiva che metta al centro la sicurezza, i diritti dei lavoratori e la salvaguardia delle aziende che operano in tutti i territori europei. Un dissenso che viene ribadito anche da Thomas Baumgartner, presidente di Anita, che sin dai primi giorni aveva apertamente criticato la manovra della UE, definendo la novità normativa in tema di cabotaggio una liberalizzazione strisciante.

Ora cosa accadrà?

Alle parole dei principali esponenti dell’autotrasporto nazionale hanno fatto seguito azioni concrete. Anita, insieme ad altre associazioni europee del settore, ha sottoscritto un documento congiunto che sottolinea l’assoluta contrarietà alle modifiche proposte dalla Commissione Europea. Un documento che potrebbe far cambiare idea ai vertici continentali. Stando alle parole del presidente di Confartigianato Trasporti e di Unatras, Amedeo Genedani, l’Europa non può lasciar cadere questo grido di protesta: una proposta correttiva potrebbe prevedere l’eliminazione del numero di operazioni di trasporto in uno Stato terzo, ma da effettuare necessariamente in un periodo più limitato, ad esempio in tre giorni. Con tale integrazione, la proposta della Commissione potrebbe essere accolta da tutti gli Stati membri.

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