L’anno che si è appena concluso non ha ancora prodotto dati significativi in tema di infortuni sul lavoro. Quello che però si auspica tutto il settore dell’autotrasporto e del magazzinaggio è che la stagione appena passata sia in piena linea con quanto ha da poco pubblicato l’INAIL sul suo periodico statistico: in una ricerca resa nota qualche giorno fa, infatti, si sottolinea come gli infortuni accertati nel 2014 siano stati esattamente 32.824, ovvero il 33,7% in meno rispetto a quanto registrato 5 anni prima, nel 2009, quando i casi di infortunio sul lavoro sfioravano i 50 mila. Un dato molto positivo, letto bene anche in considerazione del calo del personale assunto che il settore ha dovuto subire nel corso degli ultimi anni: nel 2014, infatti, in Italia erano circa 1 milione le persone occupate nel segmento dell’autotrasporto, circa il 4% in meno a quanto accadeva nel 2007. Non solo: nel 2014 anche le ore effettivamente lavorate erano in forte calo rispetto a 7 anni prima del 7,3%. Tuttavia, nonostante la crisi, questa diminuzione di oltre un terzo dei casi di infortunio resta un dato davvero sorprendente e assolutamente positivo, che fa ben sperare per il futuro.
I dettagli sugli infortuni ad oggi registrati
Come presumibile per la natura stessa del settore, nella stragrande maggioranza dei casi è il sesso maschile ad essere interessato a casi di infortunio sul lavoro. Tra questi, l’incidenza sul totale dei lavoratori stranieri è maggiore del 14% rispetto a quella dei nostri connazionali, che si attesta al 36%. Le fascia di età principalmente interessate, inoltre, sono comprese tra i 50 e i 65 anni. Anche dal punto di vista geografico è interessante avere uno spaccato degli eventi registrati: il maggior numero di infortuni si concentra al Nord, dove vengono denunciati circa 6 casi su 10. Si dividono equamente il restante 40% il Centro ed il Sud.
I rischi connessi alla professione
E’ noto come siano numerosi i fattori contingenti alla professione che determinano rischi e pericoli per chi opera nel settore del trasporto e della logistica: si va dall’alto tasso diattività manuali, spesso ripetitive e quindi con fisiologici cali di attenzione, alle condizioni climatiche avverse che impattano sulla sicurezza su strada. Non solo: la possibileesposizione a rumori e vibrazioni, talvolta anche al di sopra dei limiti imposti dalle normative, e la politica degli orari di lavoro lunghi e irregolari sono altri elementi di forte rischio per la salute dei lavoratori.
2 Commenti
Ti credo non c’è un c.. da fare
no diminuisce il lavoro