I camionisti stranieri sembravano poter godere di una sorta di immunità rispetto ai camionisti italiani, contravvenendo spesso alle normative relative ai limiti di guida ed agli orari di riposo. Il Tribunale Amministrativo Regionale Emilia- Romagna, sezione prima di Parma, con la sentenza numero 213 del 31 luglio 2018 ha di fatto equiparato diritti e doveri di autotrasportatori italiani e stranieri. In pratica se un autista straniero incappa in diverse violazioni delle disposizioni dei tempi di guida e degli orari di riposo rischia l’azzeramento virtuale dei punti della patente, con conseguente ordine di inibizione alla guida sul territorio nazionale fino ad un massimo di 2 anni.

Cosa dice la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale Emilia-Romagna

Un autotrasportatore ungherese, dipendente di una ditta nazionale, ha ricevuto due multe a distanza di oltre un anno per evidenti violazioni in termini di tempi di guida ed orari di riposo. La Prefettura ha quindi ordinato l’inibizione alla guida per due anni. L’uomo ha immediatamente presentato ricorso, che però è stato respinto in base al decreto legge 151/2003, secondo il quale per i titolari di patente rilasciata da uno Stato estero che infrangono il Codice della Strada sul territorio italiano è stato istituita un’apposita banca dati presso il Centro Elaborazione Dati del Dipartimento per i trasporti terrestri del Ministro dei Trasporti. In questo modo è molto più facile monitorare tutte le violazioni commesse da cittadini stranieri, che spesso ignorano le normative sui tempi di guida favorendo il fenomeno del dumping e della concorrenza sleale, dannoso sia per gli autotrasportatori che per le aziende di autotrasporto.

Quali sono le conseguenze per le ripetute violazioni del Codice della Strada sul territorio italiano?

Le infrazioni commesse sono comunicate direttamente dalla Polizia, inoltre per quei camionisti che hanno compiuto violazioni da almeno 20 punti nell’arco di un anno, scatta l’inibizione della guida di veicoli a motore su tutto il territorio italiano per due anni. Nel caso in cui gli autotrasportatori raggiungano il limite di 20 punti nell’arco di due anni, scatta l’inibizione alla guida per un anno.

Se infine il totale di 20 punti viene totalizzato in un periodo compreso tra due e tre anni, l’inibizione alla guida è limitata a sei mesi.

Questa sentenza è finalizzata ad equiparare definitivamente i diritti e i doveri di camionisti stranieri ed italiani, regolamentando la normativa in questo settore che finora era piuttosto ambigua. L’obiettivo è aumentare la sicurezza stradale, migliorando le condizioni di guida degli stessi autotrasportatori che dovrebbero rispettare le regole per l’incolumità personale e quella degli altri.

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