Bruxelles ha da poco reso nota la scaletta degli interventi che, durante il 2015, verranno messi in atto dall’Europa per alleggerire la giungla delle normative che fino ad oggi ha regolato il settore degli autotrasporti. Semplificazione e chiarezza sono le parole d’ordine degli 8 capitoli che saranno affrontati nell’arco dell’anno: su tutti spicca la volontà di fare un passo indietro rispetto all’idea circolata negli ultimi mesi del 2014, con la modifica della direttiva 2003/96 inerente al tema carburanti che faceva presagire un aumento delle tassazioni. Il dietro front dell’Unione ha riportato serenità in un settore che si era destabilizzato con le indiscrezioni circolate qualche mese fa sul tema.
Meno norme e burocrazia: gli obiettivi del programma europeo
Si parte con l’abrogazione della direttiva 2007/38/Ec relativa all’installazione degli specchi retrovisori su tutti i mezzi pesanti. La norma sarà cancellata in quanto l’Europa si è detta soddisfatta, sotto questo aspetto, degli obiettivi raggiunti in materia di sicurezza: tutti i veicoli immatricolati prima dell’emanazione legislativa, infatti, sono stati sottoposti ad un meticoloso controllo che ha dato un esito positivo.
Sviluppo tecnologico ed innovazione globale sono i motivi alla base dell’abrogazione di un’altra normativa considerata obsoleta: le prescrizioni della norma 569/2008 del Regolamento Europeo, relativa alla discriminazione sui prezzi e alle generali condizioni che regolano il trasporto, risultano ormai superate e non più necessarie.
Anche sul fronte della professione si prevedono passi avanti sulla strada della semplificazione delle modalità di accesso alla categoria. Gli emendamenti 1071/2009 e 1072/2009 saranno rivisti con l’obiettivo di facilitare gli Stati membri dell’Unione all’adeguamento verso un set di regole chiare ed uguali per tutti. L’elemento cardine alla base della condivisione normativa tra i Paesi UE sembra essere la promessa di tagli consistenti alla voce oneri amministrativi. Le autorità pubbliche e soprattutto gli operatori privati potranno così beneficiare di importanti vantaggi fiscali, che ridaranno ossigeno alle casse di un settore spesso messo in difficoltà dalle conseguenze della crisi.
Efficienza energetica e riduzione delle emissioni, gli altri temi caldi
L’Europa, nei prossimi mesi, cercherà di concentrare gli sforzi anche sul fronte ambientale. Una richiesta trasversale, quella di Bruxelles, che interesserà tutte le categorie commerciali ed i privati: l’obiettivo è infondere una cultura green oriented a tutti i cittadini europei. Una richiesta che nasce dalle necessità di tutela ambientale che la stessa Terra richiede a gran voce, con cambiamenti climatici ormai giunti a livelli di preoccupante allerta. In merito al settore dell’autotrasporto i vertici continentali hanno intenzione di mettere mano, innanzitutto, alle norme in vigore in tema di trasporto combinato, ma non solo. I porti, la sicurezza delle gallerie, la promozione di veicoli a limitato impatto ambientale e la riduzione dei consumi energetici del trasporto sono gli argomenti più critici dell’agenda europea. Durante l’ultima seduta del 2014 del Consiglio dell’UE, svoltasi il 17 dicembre scorso, si è raggiunto l’accordo sul monitoraggio delle emissioni di anidride carbonica, che per il momento sta interessando, in modo specifico, i mezzi adibiti al trasporto marittimo. Entro il 2018, infatti, gli armatori saranno tenuti a fornire i dati dettagliati riguardanti le emissioni di ogni nave commerciale posseduta. Nessuna conferma, ancora, sulla possibilità che, anche sul fronte stradale, possano arrivare novità in questa direzione.
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