E’ già da qualche tempo che il settore dell’autotrasporto è entrato a far parte del paniere della cosiddetta Nuova Sabatini, più precisamente da 8 mesi esatti. Nonostante ciò, però, sono ancora in pochi a sapere come funziona esattamente questa normativa e, di conseguenza, come poter sfruttare tutti i vantaggi di cui la stessa è portatrice. Il Ministero dello Sviluppo Economico, fino ad oggi, ha soltanto inserito la categoria degli autotrasportatori all’interno di quelle che possono beneficiare degli incentivi, senza però spiegare dettagliatamente tutte le modalità di funzionamento: è questa una delle principali cause che ne hanno limitato l’utilizzo nonostante le grandi potenzialità. Innanzitutto è bene definire quale sia la casistica individuata per godere delle agevolazioni della Nuova Sabatini, vale a dire l’acquisto di veicoli e attrezzature di trasporto non a fini di sostituzione. Ed è proprio questa postilla finale ad avere creato i più grandi dubbi attorno alle modalità di applicazione: non essendo ammessi gli investimenti di mera sostituzione, infatti, erano in molti a pensare che potessero rientrare tra le agevolazioni fiscali soltanto gli acquisti relativi alla realizzazione o all’ampliamento di un nuovo stabilimento, alla diversificazione della produzione di uno stabilimento mediante prodotti aggiuntivi e così via. Ma forse non è così.

La domanda fatta al Ministero

Questa grande aleatorietà attorno alla Nuova Sabatini ha fatto sì che le associazioni di categoria si rivolgessero al Ministero per avere chiarimenti circa l’utilizzo degli sgravi, in un settore come quello dell’autotrasporto in cui l’acquisto di veicoli e di attrezzature di movimento merci è all’ordine del giorno. Il quesito è stato chiaro e ben indirizzato, e ha permesso di dirimere la questione legata al fatto che un acquisto di un veicolo nuovo e la successiva vendita di un altro veicolo già presente all’interno del parco mezzi potesse essere considerata alla stregua di una mera sostituzione. Il punto, infatti, è molto interessante: una vendita differita rispetto ad un acquisto può essere considerata sostituzione? E se sì, dopo quanto tempo trascorso dall’investimento sul nuovo mezzo fa decadere questo vincolo tra le due azioni?

Le risposte del Ministero chiariscono tutto

Acquistare oggi un veicolo nuovo, potendo così beneficiare dei vantaggi della Nuova Sabatini, e venderne domani uno già presente nel parco mezzi fa decadere la possibilità di accesso agli sgravi fiscali? Per il Ministero no, se il nuovo veicolo presenta caratteristiche superiori rispetto a quello venduto in un secondo momento. Un sospiro di sollievo, quindi, per tutto il settore che può così sfruttare in pieno le finalità della normativa: il Ministero, infatti, ha spiegato che un acquisto ed una vendita differite a fini migliorativi verrà considerata alla stregua di un ampliamento delle dotazioni aziendali in essere, e quindi come tale ammissibile con la Nuova Sabatini.

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2 Commenti

  1. Andrea Dittadi
    1 Febbraio 2016 at 19:46 — Rispondi

    Non la leggo neanche tanto sarà una xxx come al solito

  2. Stefano Subissati
    2 Febbraio 2016 at 2:29 — Rispondi

    Ma se non ci anno mai dato nulla.

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