Perché la benzina sta aumentando? Una domanda che circola tra gli utenti della strada e soprattutto tra gli autotrasportatori, che naturalmente hanno bisogno del carburante per spostarsi. Nelle ultime settimane, soprattutto a partire dai primi di marzo, i prezzi sono letteralmente schizzati.

Nei distributori nazionali la benzina ha sfondato il muro dei due euro al litro. Le motivazioni vengono comunemente attribuite alla guerra tra Russia ed Ucraina, che in realtà ha un ruolo marginale.

Una delle cause principali che ha determinato l’impennata dei prezzi del carburante, diesel e benzina, è il prezzo del Brent, cioè il petrolio estratto nel Mare del Nord che ha raggiunto i 127 dollari al barile. Un prezzo record che risale al lontano 2018.

Tale prezzo viene utilizzato come riferimento per la quotazione del petrolio a livello globale. Analizziamo più nello specifico le cause principali.

Perché la benzina sta aumentando: tutte le reali cause

Come specificato l’invasione della Russia in Ucraina influisce solo in minima parte sull’aumento stratosferico dei prezzi del carburante.

Già nell’autunno del 2021 ci fu un notevole incremento della benzina e del gasolio, anche se sull’Ucraina non soffiavano venti di guerra. Tale aumento fu determinato, proprio come oggi, dalla quotazione del Brent. Quando sale il prezzo del petrolio in automatico sale anche il prezzo di benzina e diesel.

Oltre al Brent però sono entrati in gioco altri fattori. L’Opec infatti, l’alleanza che comprende i 23 paesi produttori di petrolio, ha deciso di mantenere la produzione di greggio ferma a 400.000 barili al mese, e quindi di non aumentarla.

Gli Stati Uniti invece avevano proprio chiesto di aumentare la produzione, a beneficio di un abbassamento dei prezzi. La benzina ed il gasolio oggi costano così tanto poiché bisogna considerare non solo i costi del petrolio in quanto materia prima, ma anche le spese necessarie per l’estrazione, la raffinazione, lo stoccaggio, il trasporto e la distribuzione.

Le accise in Italia

Un’altra zavorra che fa aumenta il prezzo del gasolio e della benzina è rappresentata dalle accise.

A tal proposito il Governo ha tagliato le accise di 25 centesimi, per una riduzione totale di circa 30 centesimi al litro. A quanto pare si è trattato però di fumo negli occhi. Dopo un leggero calo, i prezzi sono aumentati nuovamente.

Le istituzioni rispondono che gli aumenti sono comunque determinati dal mercato. Il taglio delle accise adottato dal Governo può essere temporaneo o magari prolungato nel tempo, ma non sembra comunque essere la soluzione definitiva per abbassare definitivamente il prezzo del carburante.

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