Le cronache degli ultimi mesi sono tristemente colme di avvenimenti legati a crolli delle infrastrutture stradali. L’ultimo in ordine di tempo è il cedimento del viadotto di Fossano, il terzo in pochissime settimane: per questo motivo le principali associazioni di categoria degli autotrasportatori sono scese in campo chiedendo a gran voce la messa a punto di una task force che sia in grado di controllare e monitorare la tenuta della rete stradale italiana. Il cavalcavia della Statale 231 di Fossano, sbriciolatosi lo scorso 18 aprile, era stato fabbricato da poco tempo: stando ai dati dell’Anas, infatti, la sua costruzione era datata anni ’90. E non è tutto: sempre l’Anas ha fatto sapere che il viadotto non era tra le opere inserite nei piani di manutenzione straordinaria in quanto non presentava particolari problematiche strutturali. Un elemento che mette ancora di più i brividi: basti pensare che in occasione dei monitoraggi di routine programmati eseguiti qualche settimana fa, gli ingegneri non avevano rilevato alcuna criticità.
Fatalità senza spiegazione: c’è da crederci?
Stando a quanto dichiarato dalle autorità, quindi, il crollo del ponte non può essere spiegato tecnicamente. Solo fatalità, quindi? Fortunatamente al momento del cedimento non stava transitando alcun veicolo né sopra nè sotto il viadotto, tuttavia rimangono i dubbi su come possa crollare – senza alcuna ragione plausibile – un ponte di soli 20 anni di anzianità. L’Anas e il Ministero dei Trasporti hanno aperto due commissioni d’inchiesta, ma la situazione è tutt’altro che serena e rosea soprattutto per chi, come gli autisti di camion, è costretto a transitare giorno dopo giorno su strade potenzialmente pericolanti.
Cosa chiede l’autotrasporto
Come accennato, sulla questione sono intervenute le principali associazioni di categoria dell’autotrasporto, che chiedono all’unanimità un’accurata ispezione tecnica di tutti i ponti e viadotti presenti nello Stivale. In particolare Cinzia Franchini, presidente di Fita Cna, parla di irregolarità nella filiera degli appalti e dei subappaltati pubblici, che devono essere verificati e controllati con massima attenzione per evitare che situazioni di questo tipo avvengano anche in futuro. Anche il presidente di Confartigianato Trasporti, Amedeo Genedani, dice la sua, puntando il dito sugli investimenti in infrastrutture che, contrariamente a quanto ipotizzato dal Governo, sono diminuiti. In questo senso, Genedani chiede al MIT di usare le risorse della Manovra bis per dare vita ad una squadra speciale di controllo che garantisca la tenuta delle strade dell’intera rete nazionale.
1 Commento
Verghereto!???