Con la sentenza del 1° marzo 2019 il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti riconoscendo alle Prefetture la piena libertà di legiferare sui divieti di circolazione in base ai diversi casi concreti e nel pieno rispetto dei criteri previsti dal Regolamento di attuazione del Codice della Strada. Questa sentenza di fatto ribalta la decisione del TAR del Lazio e respinge il ricorso di primo grado proposto dal Codacons. Legacoop Produzione e Servizi, intervenuta a favore dell’appello del Ministero con le più importanti associazioni imprenditoriali del trasporto e della committenza, ha espresso grande soddisfazione per la sentenza del Consiglio di Stato.

Le motivazioni del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato argomenta la sua decisione spiegando che deve esserci un giusto bilanciamento tra la necessità di vietare la circolazione dei veicoli pesanti per motivi di sicurezza stradale e i diritti costituzionali di libera circolazione e d’iniziativa economica. Se dovessero prevalere esclusivamente i primi, i mezzi pesanti non dovrebbero mai circolare. Per quanto riguarda la mancanza di divieti prima e dopo le festività, i giudici ritengono che non ci siano illegittimità; la necessità di valorizzare determinate condizioni di traffico, presenti in modo particolare in prossimità e dopo i giorni festivi, è attentamente presa in considerazione nelle interlocuzioni in contraddittorio che hanno preceduto i decreti annuali.

Anche per quanto riguarda le deroghe relative al trasporto di determinate merci i giudici ritengono che non ci siano irregolarità. La sentenza sostiene che il Ministero abbia tenuto conto delle varie esigenze: il divieto della circolazione e del trasporto di beni di prima necessità o comunque importanti per la popolazione (farmaci, giornali, carburante, latte, prodotti alimentari ecc.) causerebbe notevoli problemi.

Infine, novità anche per quanto riguarda la carenza di puntuali ed uniformi indicazioni sui criteri da utilizzare per la concessione di eventuali autorizzazioni in deroga al divieto: il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tar del Lazio. I giudici ritengono che non ci siano violazioni della legge né difetti di istruttoria, sottolineando che il Ministero ha integrato l’articolo 4 del Decreto annuale inserendo un comma 2-bis. Sono stati quindi introdotti criteri generali finalizzati ad orientare l’azione delle Prefetture individuando adeguatamente le condizioni per concedere le autorizzazioni in deroga.

Il Codacons promette battaglia

Il Codacons è stato inoltre condannato a pagare le spese di istruttoria dei 2 gradi di giudizio per un totale di 3.000 euro. L’associazione dei consumatori però non ci sta. Ha annunciato, dopo un attento controllo sulle deroghe concesse dai Prefetti ai mezzi pesanti nell’ultimo anno, denuncerà alle Procure della Repubblica tutti i casi in cui non sono stati rispettati i criteri imposti dal Ministero relativi al divieto di circolazione.

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