Il viadotto Cerrano dell’A14 da tempo è stato chiuso al traffico dei mezzi pesanti per motivi di sicurezza, determinando un notevole disagio per tutto il settore del trasporto merci in Italia. Fortunatamente qualcosa si muove e l’UIT (Ufficio Ispettivo Territoriale) ha dato il via libera al ripristino della normale circolazione degli autocarri sul viadotto, purché vengano rispettati alcuni paletti come il divieto di sorpasso, il limite di velocità di 60 km/h e l’obbligo di interdistanza non inferiore ai 100 metri.
La riapertura del viadotto è comunque soggetta al parere favorevole da parte dell’autorità giudiziaria. Il MIT ritiene inoltre necessaria la creazione di un sistema di monitoraggio dinamico della frana, soprattutto in quelle zone più sensibili e delicate, tramite sensori e rilievi topografici dei pali particolarmente sollecitati. ASPI (Autostrade per l’Italia) ha il compito di stilare un piano preciso per gestire le emergenze da attivare una volta superate determinate soglie di allerta, altrimenti il viadotto verrà nuovamente chiuso.
La risposta della Direzione di Tronco di Pescare di ASPI
La Direzione di Tronco di Pescara di ASPI ha annunciato che già esiste un piano interno per far fronte alle eventuali emergenze e si basa su un sistema di monitoraggio costantemente attivo che acquisisce dati e li trasmette in tempo reale. Quando si superano determinate soglie di attenzione, in automatico scatta il piano di emergenza. Tale procedura verrà inoltre condivisa con gli enti territoriali interessati ed il Tronco di Pescara ha annunciato l’avvio di un’ulteriore campagna di indagine per poter installare altri strumenti di misura dei movimenti del terreno.
ASPI quindi presenterà quanto prima una nuova istanza all’Autorità Giudiziaria per richiedere la rimozione del divieto di transito del traffico pesante, tenendo conto delle limitazioni precedentemente indicate. In sostanza appena le fondazioni del viadotto faranno registrare un movimento superiore alla soglia di allerta, scatterà il piano per interrompere immediatamente il traffico pesante. Questa forma di prevenzione aumenterà il livello di sicurezza stradale ed impedirà di spaccare l’Italia in due.
I disagi per i veicoli pesanti e per le popolazioni della zona
La chiusura del viadotto Cerrano ha reso particolarmente complicata la circolazione nelle province di Teramo e di Pescara. Circa 2.000 veicoli pesanti al giorno sono infatti costretti a transitare lungo la statale Adriatica, diventata un percorso obbligatorio per dirigersi verso Nord e Sud. La consegna delle merci si è allungata notevolmente, una situazione che sta provocando forti disagi per i camionisti ma anche per le popolazioni limitrofe costrette a convivere quotidianamente con traffico continuo, inquinamento acustico ed inquinamento atmosferico.
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