I camionisti che viaggiano sulle strade e sulle autostrade devono fare i conti con una serie di pericoli e di ostacoli e, tra questi, rientrano anche i limiti di velocità e le multe con l’autovelox.

Intendiamoci, rispettare i limiti di velocità è un obbligo previsto dal Codice della Strada, ma soprattutto innalza il livello di sicurezza per gli autotrasportatori e per gli altri utenti della strada.

Tuttavia molti problemi sorgono quando le presunte violazioni dei limiti di velocità sono segnalate da autovelox, cioè macchinette elettroniche che, in quanto tali, possono rilevare dati sballati in caso di guasti o malfunzionamenti.

Oggi però, grazie ad una sentenza che risale all’11 febbraio 2023, esiste un precedente importante che consente di rendere nulle le multe erogate tramite l’autovelox in presenza di determinate condizioni. Scopriamo quali sono.

Multe con l’autovelox, quando sono nulle? Il caso che rappresenta un importante precedente

La sentenza alla quale facciamo riferimento è quella di un giudice di pace di Parma, chiamato a decidere su una multa erogata per un eccesso di velocità riscontrato da un dispositivo SICVE (Sistema Informatico per il controllo della velocità), meglio noto come Safety Tutor o semplicemente tutor.

Questo dispositivo rileva la velocità media di un mezzo per un percorso autostradale di circa 15-20 km, fotografandolo al momento dell’ingresso e al momento dell’uscita, per poi calcolare la velocità media tenuta.

L’azienda ha fatto causa e l’ha vinta. Il giudice per prima cosa ha fatto notare che la Polizia Stradale non ha prodotto la documentazione necessaria per ravvisare l’effettiva infrazione, né un riscontro effettivo, fatta eccezione per la contestazione e la notifica stessa della multa. Di fatto mancano elementi di prova sufficienti.

Inoltre ha aggiunto che gli apparecchi funzionanti in modalità automatica, quindi senza il controllo diretto dell’operatore di Polizia Stradale, devono essere sottoposti ad un controllo periodico, almeno annuale, per verificarne la corretta funzionalità.

Non essendo possibile verificare se tale controllo è stato effettuato o meno, non si può sapere se la velocità rilevata dal tutor sia veritiera.

Infine il giudice conclude dicendo che tocca alla Pubblica Amministrazione provare l’effettiva violazione. Quindi, in mancanza di un agente accertatore che non ha potuto constatare personalmente la presunta infrazione, spetta alla Pubblica Amministrazione documentare quella violazione con almeno due fotogrammi.

In conclusione se la PA non presenta prove certe, come ad esempio le foto che attestano che il camionista procedeva realmente ad una velocità eccessiva, il verbale deve essere annullato.

Quali sono le conseguenze?

Questa sentenza rappresenta un importante precedente, anche se in realtà fa riferimento ad altre due sentenze della Corte di Cassazione che praticamente si basano sullo stesso principio.

Al momento dell’accertamento della violazione tramite il rilievo fotografico è necessaria la presenza di un soggetto preposto, come la Polizia di Stato, la Polizia Municipale, i carabinieri ecc.

Senza le foto rilevate automaticamente e senza foto scattate direttamente dagli agenti, la multa di fatto è nulla. Il ricorso dell’azienda è infatti stato accolto e l’ordinanza è stata annullata.

Una sentenza che può fare scuola e che può essere utile per le aziende di trasporto e i camionisti che ritengono di aver ricevuto multe ingiuste, fermo restando che il rispetto dei limiti di velocità è sacro.

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1 Commento

  1. Salvatore
    28 Gennaio 2024 at 18:53 — Rispondi

    Salve.sono.un.camionista.superato.68.anni.in.pensione.con.pochi.contributi.vorrei.sapere.facendo.residenza.in.lussemburgo.possoguidare.in.italia.dove.risiedo.conla.mia.patente…..cde……..o..fevo.fare.la.voltura.in.lussemburgo…dato.che.li.mi.permettono.di.guidare.i.400ql.e.in.italia.no.grazie..Borracci.salvatore.

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