Il fenomeno coronavirus ha gettato nel caos diversi settori commerciali in Italia, compreso quello dell’autotrasporto che sta vivendo un periodo a dir poco complesso. Una delle conseguenze del coronavirus è la sospensione dei corsi di formazione per ottenere la Carta di Qualificazione del Conducente(CQC), necessaria per svolgere attività di carattere professionale legata all’autotrasporto.

Questa situazione metterebbe molti autotrasportatori nelle condizioni di non poter guidare i mezzi pesanti, quindi di non poter lavorare. Se da una parte bisogna affrontare il problema con serietà e senso civico per tutelare la sanità nazionale, dall’altra parte è necessario trovare un compromesso per salvaguardare le categorie più colpite e danneggiate da un punto di vista economico come appunto gli autotrasportatori.

L’intervento di Fai Conftrasporto-Confcommercio

Andrea Manfron, segretario generale di Fai Conftrasporto-Confcommercio (Federazione nazionale degli Autisti Italiani) ha avuto modo di affrontare questo tema nel corso dell’audizione alla Commissione Trasporti della Camera. Il tema del dibattito era lo schema di decreto legislativo da adottare per recepire la direttiva 2018/645, che regolamenta la modifica della disciplina per conseguire e rinnovare la carta di qualificazione del conducente (CQC).

Manfron ha evidenziato che la sospensione dei corsi impedirà a molti autotrasportatori di svolgere il loro lavoro. Poiché questa evenienza provocherebbe seri danni in tutto il mondo dell’autotrasporto, occorre più tempo per completare i corsi di formazione attualmente sospesi per l’emergenza coronavirus.

Il dibattito è proseguito con gli interventi delle associazioni di Conftrasporto relativi alle modifiche sul conseguimento della CQC.

Le proposte di Fai-Conftrasporto

La prima richiesta di Fai-Conftrasporto è quella di sospendere i corsi di formazione per poi riprenderli quando l’emergenza coronavirus sarà terminata.

L’associazione chiede inoltre di modificare la definizione proposta del trasporto occasionale che non rientra negli obblighi formativi relativi alla CQC. Secondo Fai-Conftrasporto il testo esaminato comprende il trasporto in conto proprio che sarebbe in disaccordo con il trasporto in conto terzi.

Inoltre Fai-Conftrasporto chiede che vengano semplificati gli oneri che devono sostenere le imprese per il rinnovo quinquennale della CQC dei loro dipendenti. Nello specifico l’associazione chiede che vengano ridotte le ore del corso di formazione periodica almeno per quei conducenti che hanno svolto precedentemente un altro corso di formazione obbligatoria (tra cui anche il corso sul tachigrafo).

Per affrontare e superare questa situazione a dir poco caotica nel nostro paese serve buon senso ed un minimo di flessibilità per tutelare comunque la salute degli addetti ai lavori e non bloccare un settore fondamentale per l’Italia come quello dell’autotrasporto.

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