La Commissione Europea ha presentato la proposta che prevede limiti per l’emissione di CO2 anche per i mezzi pesanti. Successivamente il Parlamento ed il Consiglio Europeo dovranno regolamentare questa normativa, ma sarà interessante capire il valore del taglio proposto dalla Commissione. 35 aziende e operatori di logistica e trasporto hanno inviato una lettera al loro presidente, Jean Claude Juncker, per chiedere un taglio del 24% entro il 2025. Una percentuale difficilmente raggiungibile, considerando che invece i produttori hanno proposto una riduzione del 7%. Si arriverà probabilmente ad una via di mezzo, forse al 12-15%. Sulla decisione peseranno diversi fattori, come le modalità più severe per i test e l’obbligo di vendere un numero minimo di esemplari ad emissioni zero.
Le aziende scendono in campo per la riduzione di CO2
Le aziende nella lettera spiegano che, stando ad uno studio dell’Icct (Istituto no profit di ricerche ambientali), l’efficienza energetica delle motrici dei camion può essere incrementata fino al 43% entro il 2030. Gli investimenti fatti rientrerebbero nel giro di appena 2 anni. Tra queste aziende ci sono nomi importanti, come Carrefour, Nestlè, Heineken, Ikea, Unilever, Alstom e Philips Lighting. Sono da considerare anche i risparmi relativi al consumo di carburante, direttamente proporzionali alle emissioni di CO2. Secondo un prospetto col taglio del 24% le aziende potrebbero risparmiare ben 7.700 euro all’anno per ogni camion. La diffusione dell’alimentazione a metano, ancora in uno stato embrionale, sarebbe un primo passo per conseguire questi risultati.
L’organizzazione ambientalista Transport & Environment appoggia l’iniziativa delle aziende, dichiarando che la mobilità sostenibile è la chiave per il trasporto su gomma del futuro. I vantaggi però non sarebbero unicamente di natura economica, ma anche logistica e strutturale. Come sostiene Gianandrea Ferrajoli, vicepresidente di Federauto, la futura generazione dei camion potrà essere monitorata anche da remoto. Ciò significa che sarà possibile riparare guasti o malfunzionamenti, pianificare la manutenzione, ridurre i costi e limitare al minimo il fermo in officina del mezzo.
La UE dice no al ricorso dei cittadini contro il nuovo Regolamento 2016/646
Intanto la UE ha respinto il ricorso di 1.429 cittadini contro il nuovo Regolamento 2016/646, che ha introdotto dei test su strada per controllare le emissioni di ossidi di azoto delle autovetture e dei mezzi commerciali leggeri. Il ricorso era riferito alle soglie di tolleranza rispetto ai valori-limite Euro 6, che erano stati fissati inizialmente per i test in laboratorio. La Corte sostiene che non è possibile dimostrare quanto la tolleranza inciderà sulla qualità dell’aria, né indicare con precisione gli effettivi danni arrecati. Al momento però sono in corso anche altre cause, che vedono protagonisti i sindaci di Parigi, Bruxelles e Madrid.
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