In Italia circolano circa 663.500 veicoli industriali che hanno un’età media di 13,5 anni, tra le più vecchie in tutta Europa. Il 63% di questi veicoli è stato realizzato prima dell’Euro 4 e non garantisce il rispetto delle normative europee in termini di riduzione di emissioni di CO2. A tutto questo bisogna aggiungere gli scarsi livelli di sicurezza offerti da camion che viaggiano sulle strade da oltre 10 anni, spesso senza gli opportuni controlli e revisioni.

Come se non bastasse i vecchi camion consumano maggior carburante, determinando un maggiore inquinamento ecologico e consumi elevati per l’azienda di autotrasporto. La soluzione migliore sarebbe un bel rinnovo del parco circolante, ma la situazione non è così semplice anche perché le misure prese dallo Stato sono solo palliativi e non assistono nel modo giusto le aziende di trasporto e autotrasportatori.

I problemi economici per le aziende di autotrasporto

Un’azienda di autotrasporto è costretta a fare i salti mortali per far quadrare i conti, poiché deve far fronte alla spietata concorrenza sleale proveniente spesso dall’Est Europa ed assecondare le richieste dei clienti che puntano sempre al risparmio. Alla luce di queste problematiche acquistare un nuovo camion o addirittura rinnovare un intero parco circolante sembra pura utopia.

Gli interventi più recenti dello Stato sono stati la legge Sabatini ed il super-ammortamento che, pur offrendo delle agevolazioni alle imprese, non sono sufficienti. Servono interventi più mirati e strutturali per risollevare un settore fondamentale in Italia come il trasporto su strada.

Finanziamenti protratti nel tempo ed incentivi fiscali per chi acquista camion nuovi

Lo Stato dovrebbe assicurare finanziamenti protratti nel tempo e soprattutto agevolazioni fiscali per chi acquista camion nuovi. Sarebbe un’ottima idea regolamentare la tassazione dei camion in base alla loro età. La tassa di possesso di un camion nuovo dovrebbe essere più economica di un camion vecchio, così da offrire incentivi sostanziali ed effettivi alle aziende di autotrasporto.

Si può fare lo stesso discorso per le assicurazioni dei camion. Quelli più vecchi sono insicuri e soggetti a guasti ed incidenti e per questo motivo dovrebbero pagare di più i premi assicurativi. I camion datati inquinano anche di più; perciò dovrebbero pagare di più i pedaggi autostradali con accise sul carburante maggiorate.

Con questi provvedimenti si darebbero incentivi reali a camionisti, padroncini e aziende di trasporto che avrebbero un beneficio economico e fiscale tangibile nella sostituzione del parco circolante. Al momento però le implementazioni sono rivolte soprattutto alla mobilità elettrica che, pur essendo importante, non può oscurare un settore importante come il trasporto pesante.

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