La Società Italiana di Medicina del Lavoro (SIML) ha condotto una ricerca durata 10 anni, pubblicata su “Medicina del Lavoro”, relativa ai principali sintomi riscontrati sui camionisti per determinare una sorta di mappatura della loro salute. Lo studio è stato condotto su un campione di 673 autisti con un’età media di circa 43,85 anni ed un’anzianità lavorativa di 27, per un numero complessivo di visite pari a 2.608. L’udito dei 5 sensi è risultato quello più stressato che subisce i maggiori danni, mentre per quanto riguarda il corpo la parte più usurata è la schiena. In totale sono state individuate ben 44 patologie collegabili direttamente al lavoro degli autotrasportatori: in 22 casi è stata riscontrata un’ipoacusia da trauma acustico cronico e negli altri 22 casi una malattia degenerativa del disco lombosacrale, spesso in associazione all’ernia del disco spinale.

Udito sempre meno sensibile per gli autotrasportatori

La ricerca ha evidenziato che nel corso degli anni gli autotrasportatori hanno un udito sempre meno sensibile a causa dell’elevata esposizione a forti rumori. La colpa è dell’utilizzo prolungato e significativo di dispositivi rumorosi come ad esempio compressori, ma anche degli ambienti di lavoro (cantieri, officine, magazzini, fabbriche ecc.) estremamente rumorosi in cui bisogna scaricare e caricare la merce. In alcuni casi la ridotta sensibilità dell’udito è imputabile alla turbolenza del vento prodotta quando si viaggia con i finestrini aperti, anche se questa causa è in diminuzione poiché ormai la maggior parte dei camionisti viaggia con l’aria condizionata.

Così il lavoro dei camionisti “massacra” la schiena

Il lavoro dei camionisti purtroppo incide negativamente soprattutto sulla schiena, infatti movimentare manualmente dei carichi di medie e grandi dimensioni agevola la formazione della malattia del disco lombosacrale. Da non sottovalutare l’esposizione alle vibrazioni durante il tragitto provocate da urti, scossoni e frenate improvvise, anche se questo è un fattore di rischio che può incidere maggiormente su chi ha già sulle spalle una decina di anni di anzianità nel settore. Gli autori della ricerca hanno riscontrato che i soggetti presi a campione, affetti da una perdita dell’udito riconducibile al rumore e da patologie dei dischi lombosacrali, hanno un’età compresa tra i 40 ed i 59 anni. Ciò significa che questi problemi si manifestano non tanto nei primi periodi di attività, ma almeno dopo una decina d’anni. Sono state individuate altre patologie da non sottovalutare: ipertensione non controllata in 103 casi e diabete mellito in 28 casi. Sono significativi altri due dati: più del 30% dei camionisti presi a campione, cioè 1 su 3, è obeso ed il 40% è fumatore. Stando a questi dati è opportuno che gli autotrasportatori si sottopongano con maggiore frequenza a visite specifiche per controllare patologie cardiovascolari e del metabolismo.

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2 Commenti

  1. Stefania rigolini
    1 Agosto 2018 at 5:56 — Rispondi

    La miglior cura per raddrizzare la schiena fare la cispadana da Sorbolo fino a Mantova top del top…. e se tutte le strade fossero asfaltate (Non con crateri come si trovano ora)Le vibrazioni sarebbero ridotte almeno del 90%

  2. Marco
    13 Gennaio 2019 at 9:34 — Rispondi

    I dati, le statistiche ok …. sempre utili. Ma la vera prevenzione chi la fa? E perché non si fa abbastanza? Queste sono le problematiche che vanno portate a chi fa le leggi in materia e ai sindacati (sempre che siano interessati)

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