Come è ormai noto, dal 15 giugno 2019 tutti i veicoli di nuova immatricolazione devono essere dotati di un tachigrafo intelligente per monitorare la posizione del mezzo seguendo il luogo d’inizio lavoro ed il luogo di fine lavoro. L’introduzione del nuovo tachigrafo avrebbe dovuto interessare esclusivamente le carte officine e non quelle conducente, ma nella realtà dei fatti la situazione è piuttosto diversa.

Le vecchie carte conducente sono compatibili con i nuovi strumenti di registrazione, tuttavia se qualche autotrasportatore ne richiede una nuova perché l’ha smarrita o perché è scaduta, le Camere di Commercio devono fornirgliene una di nuova generazione. Ed è proprio qui che scatta l’inghippo poiché allo stato attuale delle cose sussistono dei problemi tecnici per la sostituzione delle vecchie carte con quelle nuove.

Niente sanzioni ai camionisti dotati di istanza di sostituzione della carta

Il Ministero dell’Interno, con una nota rilasciata lo scorso 10 luglio, ha fatto presente che Unioncamere ha evidenziato i problemi tecnici collegati proprio al cambio della linea produttiva per realizzare le nuove carte.

Alle forze dell’ordine ed agli agenti di controllo è stato quindi impartito l’ordine di non erogare multe e sanzioni a quegli autotrasportatori dotati di istanza di sostituzione della carta, indipendentemente dal giorno in cui l’hanno presentata, che hanno effettuato le registrazioni in modo manuale come appunto prescritto dall’art. 35 del regolamento n. 165/2014.

Urge un decreto per risolvere la situazione

Fino a poco tempo fa l’Unione europea consentiva ai singoli Stati di importare le carte da quei Paesi dove la produzione delle carte di svolgeva senza problemi. L’Italia finora aveva aggirato il problema importando le carte tachigrafiche direttamente dalla Francia.

Adesso però sono sorti due problemi: innanzitutto i “cugini” transalpini hanno esaurito le carte tachigrafiche e quindi non possono fornirle più all’Italia. Inoltre, la deroga dell’Unione Europea è ormai scaduta: il Ministero dovrebbe pubblicare il decreto e Unioncamere risolvere i problemi di natura tecnica. In realtà una bozza c’è e circola già da diversi mesi, ma non è mai diventata decreto.

Essendo terminate le carte officina importate dalla Francia, adesso scatta anche un altro problema relativo alla taratura. In pratica se un camionista in futuro dovesse acquistare un veicolo di nuova generazione e volesse portarlo su strada, dovrebbe effettuare necessariamente la taratura del tachigrafo da parte di un’officina specializzata. Se però l’officina non è dotata della carta non può essere effettuata la taratura e di conseguenza il camion non potrebbe circolare, innestando così un circolo vizioso senza fine.

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