I recenti tragici eventi sulle autostrade italiane hanno riacceso i riflettori su un tema molto delicato: la sicurezza stradale dei tir. Alla luce degli ultimi incidenti che hanno visto coinvolti camion e mezzi pesanti ci si chiede quali sono i pericoli collegati a questi mezzi, che possono trasformarsi in vere e proprie “bombe” in marcia soprattutto se trasportano materiali pericolosi e infiammabili. In realtà le regole stradali ci sono ma alcuni camionisti ed aziende di trasporto le aggirano o le ignorano, mettendo in pericolo se stessi, gli altri camionisti e gli altri automobilisti presenti sulle autostrade.
Mezzi pericolosi sulle autostrade in aumento
Secondo gli ultimi calcoli i camion e i tir con targa italiana che trasportano materiali pericolosi e potenzialmente letali sono 78mila, mentre in totale i mezzi pesanti circolanti nella penisola sono circa 4 milioni. In base ad una ricerca dell’Eurostat c’è stato un notevole aumento di mezzi trasportanti infiammabili come benzina, cherosene, soluzioni e vernici. Sulle autostrade italiane circolano in media 10mila potenziali “bombe” in marcia, di conseguenza sono aumentati anche i controlli. Questi mezzi sono regolamentati dall’accordo internazionale Adr, sottoscritto negli anni ’50 e aggiornato ogni due anni per adeguarsi alle nuove esigenze di spostamento dei materiali pericolosi.
Il problema è che solo il 30% dei guidatori di autocarri è dotato del certificato Adr. Per contrastare questo malcostume la Polizia Stradale ha inasprito le multe ed effettuato maggiori controlli in collaborazione con l’Unione Europea, che obbliga un minimo annuo di controlli a campione. Al di là delle mancate certificazioni bisogna considerare che dietro al volante c’è sempre un essere umano, che in quanto tale può commettere degli errori fatali.
Smartphone e colpi di sonno, distrazioni fatali: arriva la soluzione?
Distrazioni causate dagli smartphone o colpi di sonno rappresentano 1/3 degli incidenti con i camion. La legge prevede un massimo di 9 ore di guida non consecutive per evitare turni massacranti, ma spesso i camionisti arrivano addirittura a 14 ore di guida, situazione che naturalmente ne condiziona la lucidità e i riflessi. In realtà le tempistiche vengono tenute sotto controllo da un tachigrafo digitale, che traccia i tempi di percorrenza e le distanze percorse. Il sistema però non è perfetto e può essere facilmente aggirabile. Un altro “killer” silenzioso è lo smartphone, che spesso distrae il guidatore provocando incidenti mortali per un secondo di disattenzione.
Per mettere la parola fine a queste problematiche si sta studiando la possibilità di inserire una schermatura interna all’abitacolo che funga esattamente come uno smartphone, non disattivabile dal camionista. In questo modo non ci sarebbe alcun bisogno di alzare le mani dal volante per rispondere o effettuare una chiamata innalzando il livello di sicurezza stradale, infatti tale soluzione si sta studiando anche per le auto.
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